Pd e Upt contro Rossi e il Patt se ne va

Il Patt difende la leadership di Ugo Rossi e, di fronte alla decisione di Pd e Upt di ripartire dalla discussione del programma per decidere poi il candidato presidente, lascia la riunione di coalizione. «Nessun intento polemico - spiega il segretario del Patt, Franco Panizza - abbiamo solo ribadito la nostra posizione su Rossi attraverso un documento votato lunedì dal partito. Poi abbiamo lasciato il tavolo, dicendo loro che non siamo contro l’allargamento a Civici e ad altri soggetti anche a sinistra, ma che discutano dei temi da inserire nel programma, e che ci aggiornino».

Al di là dei toni soft usati da Panizza, lo strappo di ieri del Patt è legato al fatto della mancata investitura di Ugo Rossi a candidato presidente. Gli esponenti del Patt al tavolo di coalizione hanno spiegato che un leader già c’è e anche un governo che ha lavorato negli ultimi 5 anni. «Non ci sono le condizioni politiche per cambiare il leader» spiega Panizza. E soprattutto, farlo in questo modo, «significa farsi del male come coalizione» ha aggiunto Panizza.

Panizza spiega le ragioni alla base del «disagio» provato dal Patt: «Qui stiamo lavorando come se non esistesse un governo e un presidente, discutiamo di un programma senza che ci sia un presidente che è quello che porta avanti questa strategia come se non avessimo un presidente o nessuno». Invece, aggiunge il segretario del Patt, «siamo a disagio quando parliamo di sanità e ambiente e lo facciamo senza che ci sia qui chi la porta avanti ora. Non è che siamo due cose diverse: c’è un governo e un presidente in carica che non è cosa diversa da noi, e noi questo aspetto lo rivendichiamo». Per questo, dopo aver consegnato il documento, Panizza ha spiegato che il Patt lasciava la riunione per «lasciarli tranquilli di parlare liberamente del presidente» «perché la nostra posizione la sanno e non c’è motivo di ribadirla ancora una volta». E la posizione parte dal fatto che si dà un giudizio positivo della legislatura a guida Rossi e che «la coalizione c’è e c’è un presidente e non esistono motivi per metterlo in discussione». E ragioni «non ne sono usciti neppure» nella riunione di ieri, sottolinea Panizza.

Durante l’incontro, da parte dei Radicali, tra l’altro è arrivata una riflessione su quanto sta accadendo al centrosinistra in tutta Italia, dove, a partire dal Friuli per finire con la valle d’Aosta, sta raccogliendo una serie di sconfitte pesanti. Il centrosinistra, la riflessione fatta ieri, sta perdendo in tutta Italia, seguita dall’invito a chiedersi se cambiando Rossi si vince o se invece le ragioni della sconfitta siano altre.

Una riflessione, sottolinea Panizza, che «condividiamo. Noi siamo aperti all’allargamento della coalizione e a confrontarci sul programma. Adesso siamo andati via dalla riunione, e rimanendo d’accordo con loro che ci dicano qualcosa su come procedere». Pd e Upt, sottolineano dal Patt, hanno deciso di seguire il metodo pentaleghista usato per il governo: prima il programma e poi la scelta di chi lo guiderà.

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