Politici, ecco i rimborsi spese per i viaggi Gilmozzi al primo posto, poi Rossi e Dallapiccola

Ciò che salta all’occhio scorrendo i riborsi per missioni e spese di viaggio - compresi i rimborsi chilometrici per recarsi da casa al consiglio provinciale o regionale - che assessori e consiglieri provinciali si sono fatti pagare nel 2017 dalle casse provinciali e regionali è la grande diversità di cifre tra un nome e l’altro, a dimostrazione della ampia discrezionalità che lascia alla sensibilità di ognuno approfittare oppure no dell’opportunità offerta dalla norma.


Così in giunta provinciale si va dal record di quasi 24.800 euro netti (di cui 14.903 euro per il viaggio casa-lavoro, ovvero la benzina da Cavalese a piazza Dante e ritorno) dell’assessore ai lavori pubblici, Mauro Gilmozzi , che equivale a un signor stipendio aggiuntivo rispetto all’indennità, a consiglieri che non hanno chiesto alle casse provinciali o regionali nemmeno un centesimo.

È il caso dei consiglieri Claudio Cia (Agire), che ha sempre fatto così fin da quando è stato eletto, e poi Filippo Degaspesi (M5S). C’è anche Violetta Plotegher (Pd) che però può chiedere il rimborso come assessore regionale. Il grillino l’anno scorso non aveva chiesto nulla al consiglio provinciale, ma si era fatto rimborsare dal consiglio regionale.

Più di un consigliere, non si sa in base a quale logica, ha scelto di farsi rimborsare da un ente e non dall’altro, mentre altri hanno «pescato» in entrambe le casse. Un esempio è Mattia Civico (Pd) con rimborsi solo regionali per 9.277,49 . Supera i 9.200 euro di rimborsi anche Massimo Fasanelli (Gruppo misto), che ha diviso quasi equamente le richieste di pagamento a consiglio provinciale e regionale.

C’è poi il capogruppo del Patt, Lorenzo Ossanna, che è anche vicepresidente del consiglio regionale, il quale ha raggiunto una vetta tra missioni e spese di viaggio di oltre 18.200 euro netti, cifra capace di fare impallidire vari assessori provinciali, visto che oltre a Gilmozzi e al presidente Ugo Rossi, con 20.300 euro, che sono gli unici a superare i ventimila euro, sopra Ossanna ci sono solo il collega di partito Michele Dallapiccola, che ha si è fatto rimborsare spese di viaggio per oltre 19.500 euro e l’assessore alla cultura, Tiziano Mellarini (Upt), con oltre 18.300 euro e l’assessore tecnico solandro Carlo Daldoss con quasi 14.600 euro di cui 12.646 euro per la trasferta casa-lavoro.

In coda sono i tre assessori del Pd, con in particolare il vicepresidente della Provincia e assessore alle attività economiche, Alessandro Olivi che si è fatto rimborsare solo 5.038 euro, molto meno di gran parte dei consiglieri provinciali. Gli assessori Dallapiccola, Gilmozzi, Mellarini, Ferrari e Zeni hanno chiesto oltre ai rimborsi della Provincia, quali membri della giunta, anche i rimborsi delle spese per partecipare ai consigli regionali, mentre Olivi non ha chiesto nulla alla Regione ( vedi tabella ).


Tornando ai consiglieri si trova dunque che Ossanna non è il solo ad aver superato i 10 mila euro di rimborsi per i viaggi. Dietro di lui c’è il consigliere di Forza Italia, Giacomo Bezzi, che ha superato i 13.000 euro netti, in calo però rispetto al 2016, quando aveva raggiunto i 18.200 euro, poi il consigliere del Primiero, Marino Simoni (Progetto Trentino), con rimborsi per 12.700 euro e infine Graziano Lozzer (Patt) di Valfloriana, che spese di viaggio pagate per oltre 10.100 euro netti.


Tra i consiglieri che si sono fatti rimborsare cifre molto contenute ci sono Rodolfo Borga (Civica Trentina) con poco più di mille euro e la consigliera Donata Borgonovo Re che non ha chesto alcun rimborso al consiglio provinciale e circa 1.400 euro a quello regionale.
I consiglieri provinciali che hanno fatto parte della Consulta per la riforma dello Statuto avrenno diritto anche al rimborso delle spese di viaggio per la partecipazione alle sedute.

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