Ugo Rossi «smarca» il Patt dalla coalizione Avverte Pd e Upt: «O ci crediamo o si cambia schema»

di Luisa Maria Patruno

«O Pd e Upt ci confermano che l’alleanza c’è e siamo tutti convinti di continuare insieme per vincere, oppure il Patt è pronto a cambiare schema, perché per noi il totem dell’alleanza viene al secondo posto rispetto agli interessi del Trentino».

Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, a tre settimane dalla disfatta del centrosinistra autonomista trentino alle elezioni politiche, per la prima volta apre alla possibilità di uno smarcamento del Partito autonomista dalla coalizione di centrosinistra con cui sta governando il Trentino per presentarsi con altri alleati alle elezioni provinciali dell’ottobre prossimo, escludendo a priori solo Lega e Movimento 5 Stelle.

Il governatore autonomista non intende legare direttamente la conferma della sua leadership alla permanenza o meno del Patt nel centrosinistra, ma osserva comunque che «la presidenza è un elemento costitutivo dell’alleanza». Come dire, dunque, che se viene messa in discussione questa, naturalmente viene messa in discussione l’alleanza.

Presidente Rossi, a tre settimane dalle elezioni, come pensa che il centrosinistra autonomista possa rilanciare la sua proposta in vista di ottobre?
Mi sembra che in queste settimane non abbiamo brillato per un’analisi condivisa sul perché abbiamo perso. Io ho anche provato a fare sedere tutti attorno a un tavolo, ma non è stato possibile. Penso dunque che ora dobbiamo partire dal farci una domanda: il nostro obiettivo a ottobre è vincere? E se è sì, allora dobbiamo darci la conferma che vogliamo un’idea di Trentino che non può essere troppo dissimile da quella che abbiamo cercato di portare avanti fino ad ora.

Ritiene che in questo momento non ci sia la convinzione sufficiente per vincere nella sua coalizione?
Credo che sia opportuno chiedercelo con forza, perché per convincere gli elettori dobbiamo essere convinti noi. E se diciamo di essere convinti, allora un minuto dopo lo sport preferito non possono essere i distinguo che abbiamo avuto in questi quattro anni e mezzo o attaccare chi ha responsabilità, perché è chiaro che la convinzione non traspare. L’alleanza c’è se tutti son convinti. Mercoledì c’è il consiglio del partito del Patt e al mio partito dirò che si faccia carico, appena arrivano le segreterie di Pd e Upt, perché oggi non si sa con chi parlare, che si sciolga subito questo nodo. Perché poi il Patt, in base alla risposta si regola.

Cosa vuol dire, che potreste uscire dal centrosinistra e cambiare alleanza?
Dico che il Patt non fa ragionamenti di carattere demagogico e antieuropeo, perché non è nelle sue corde, ma si regola e mette al centro l’interesse del Trentino, sempre con un saldissimo legame con la Svp, ma non ha limiti precostituiti, perché non si affronta un cammino se non c’è piena convinzione.

Cosa significa in concreto che il Patt si regola?
Si regola nel senso che il Patt prenderà atto che c’è questa necessità di chiarezza in tempi brevi e non si può pensare che l’interesse del Trentino sia messo al secondo posto rispetto al totem dell’alleanza, perché l’alleanza deve avere obiettivi e ragioni comuni.

È un ultimatum agli alleati?
No, noi diciamo in anticipo cosa chiederemo alle segreterie: confermare subito obiettivi e ragioni comuni dell’alleanza e la volontà di non denigrarla e non denigrarne l’operato.

E non denigrare il presidente?
L’operato non è solo del presidente, è anche del vicepresidente e di tutta la giunta e della maggioranza. E ci vuole una conferma.

Conferma del presidente anche?
Innanzitutto una conferma degli obiettivi dell’alleanza. È ovvio che se lo sport preferito sono i distinguo e la non convinzione della bontà del nostro operato e della possibilità di farcela, con uno schema che è dato, è evidente che non c’è la convinzione di vincere e il Patt non vuole perdere. Mettere in discussione qualsiasi elemento costitutivo di una alleanza ne rimette sul tavolo ragioni e obiettivi. Non possiamo mettere in una luce negativa quanto abbiamo fatto se no abbiamo già perso. Per questo il Patt vuole una risposta precisa perché non abbiamo una adesione fideistica e aprioristica a nessuno schema salvo la saldissima alleanza con la Svp.

Quindi il Patt potrebbe lavorare a un altro schema?
Il Patt non vuole andare verso forze demagogiche e che portano avanti modelli di autonomia che non sono i nostri, come Lega e 5 Stelle, ma è evidente che il Patt se il tavolo della coalizione viene sgomberato dalle ragioni obiettive dell’alleanza mette al centro l’interesse del Trentino e attorno all’alleanza con la Svp farà una proposta politica e vediamo chi ci sta.

In quel caso sarebbe aperta a tutte le forze politiche e civiche escluse Lega e 5 Stelle, è così?
Esattamente, ma nel caso non ci sia la conferma del nostro attuale schema. Io lo dico prima del consiglio del Patt, perché anche gli alleati lo sappiano. In ogni caso noi dovremo porci comunque il tema del coinvolgimento di persone e altre forze politiche per aggiornare l’alleanza rispetto a cinque anni fa interpretando il voto. Serve un’alleanza per il Trentino più che una coalizione legata a un impianto partitico classico.

Persone come Geremia Gios che propone la rivoluzione felice?
Leggo che propone la sobrietà e la trasparenza, ma sono concetti molto generici, che noi abbiamo sempre seguito, certo se vuol dire appoggiare promesse irrealizzabili come quelle che abbiamo sentito in campagna elettorale avrei molte riserve.

Come valuta l’avvio della legislatura nazionale?
A livello nazionale o ci sarà un governo stranissimo tra avversari, il centrodestra e i 5 Stelle, o un governo del presidente che sarà comunque molto diverso da quanto promesso in campagna elettorale. Noi comunque ci dovremo confrontare e mi permetterò di invitare tutti i parlamentari trentini per rappresentare loro istituzionalmente le questioni sul tappeto che devono essere affrontate nel rapporto Stato e autonomie a partire da concessione A22, deroga sul punto nascita di Cavalese, finanziamento delle tratte d’accesso del Brennero e della ferrovia delle Dolomiti e l’aumento delle forze di polizia in Trentino.

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