Lega da record: voti triplicati Mai così in alto. Patt fermo

Una Lega da record. Il partito di Salvini trionfa anche in Trentino, non proprio una roccaforte storica

di Paolo Micheletto

Una Lega da record. Il partito di Salvini trionfa anche in Trentino, non proprio una roccaforte storica. Il risultato finale delle elezioni politiche è superiore al 27%, un risultato che ha sorpreso anche i più ottimisti tra i sostenitori del movimento fondato da Umberto Bossi. Come detto, una vetta mai conquistata prima, che fa ancora più impressione se messa a confronto con i risultati raggiunti alle ultime elezioni: cinque anni fa in Trentino la Lega arrivò al 7,3%, percentuale che venne poi ulteriormente «limata» pochi mesi dopo, visto che alle provinciali non venne superato il 6,2%. È vero che a quei tempi la Lega, travolta dagli scandali, stava cercando di risalire la china, ma l’aumento dei consensi è impressionante, anche se per capire il peso effettivo del Carroccio si dovranno attendere le elezioni provinciali di ottobre.



Interessante l’andamento del Patt, che di fatto non si muove dal 5% scarso di cinque anni fa. Numeri che sono stati sottolineati anche dal presidente della Provincia Ugo Rossi e dal segretario Franco Panizza, i quali hanno ricordato come alle elezioni nazionali il partito delle due Stelle alpine incassi da sempre risultati molto al di sotto rispetto alle provinciali: ma dopo cinque anni di governo provinciale e di permanenza a Roma era lecito attendersi qualcosa di più.

Appare fin troppo facile sottolineare l’abisso nel quale sono finiti i voti che furono del Partito popolare, della Margherita e poi della Civica popolare: in passato si è arrivati anche a vette superiori al 30% e solo cinque anni fa Scelta Civica di Mario Monti e di Lorenzo Dellai sfiorò il 20%, mentre nel proporzionale domenica non si è andati oltre il 2%: in totale più di 50mila voti sono andati perduti, anche perché il resto della coalizione non è stata in grado di recuperare un simile patrimonio di preferenze. Il Partito democratico sale sulle montagne russe: coglie il peggior risultato degli ultimi quindici anni e soprattutto dimezza i consensi delle Europee del 2014, che sembravano aver reso invincibile il Pd a trazione Matteo Renzi.

Il grafico a destra conferma come Forza Italia abbia poco da festeggiare, perché il 9% è il doppio rispetto alle ultime elezioni provinciali ma è pur sempre molto lontano dai «migliori anni» di Silvio Berlusconi, anche se dal Senato sono arrivate le elezioni di Donatella Conzatti ed Elena Testor.

Il Movimento 5 Stelle alla Camera ha conquistato il 23,36%, che rappresenta una buona crescita rispetto alle elezioni politiche di cinque anni fa (20,7%) e soprattutto in confronto alle provinciali 2013, quando si presentò per la prima volta per l’ingresso nel Parlamento dell’autonomia e si fermò al 5,85%. In cinque anni i voti sono lievitati da 13.889 a 68.867 ma per diventare «grande» anche in Trentino deve superare il test delle provinciali.

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