Regionali: in Lombardia avanti Fontana, nel Lazio in testa il ceontrosinistra

Per le Regionali, in Lombardia in vantaggio Attilio Fontana (centrodestra) al 38-42%; Giorgio Gori (centrosinistra) è al 31-35%%. Dario Violi (M5s) è al 17-21%% e Onorio Rosati (Leu) al 2-4 %. Nel Lazio invece, secondo l'exit poll del Consorzio Opinio Italia Nicola Zingaretti (centrosinistra) è in testa con il 30-34%, mentre Stefano Parisi (centrodestra) è al 26-30%%. Roberta Lombardi (M5s) è al 25-29% e  Sergio Pirozzi (lista civica) è al 2-4%.


LAZIO

Nel Lazio si potrebbe avvicinare il bis per Nicola Zingaretti. Il governatore uscente del Lazio è a un passo dalla riconferma. Stando al valore più alto che gli exit poll Opinio-Rai gli attribuiscono, pari a 34%, la vittoria sarebbe sua. La forbice in basso, al 30%, tuttavia gli consegna un possibile testa a testa con Stefano Parisi, il candidato del centrodestra, attestato su un 26%-30%. E forse anche con la pentastellata Roberta Lombardi che, con il 25%-29%, si piazzerebbe in terza posizione. Mentre il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, in campo con una lista civica, è al 2-4%.   

Per il momento è in testa il presidente uscente, ma per avere i risultati reali bisognerà attendere l'avvio dello spoglio, fissato per oggi alle 14. La vittoria di Zingaretti, che fino a qualche settimana fa sembrava scontata e con largo margine, ora appare sudata e di misura. E mentre il centrosinistra, a livello nazionale, non canta certo vittoria, nel Lazio Zingaretti ha comunque raccolto la forza di una coalizione più ampia: oltre al suo Pd, ci sono anche Insieme, +Europa, Lista Civica Nicola Zingaretti e Centro Solidale per Zingaretti, ma soprattutto Liberi e Uguali. Il partito di Pietro Grasso ha scelto di sostenere il governatore uscente del Lazio perchè con il suo programma garantiva "una svolta a sinistra". Una marcia in più che sembra essere mancata al centrodestra che, pur presentandosi unito e forte nel voto alle elezioni politiche, potrebbe aver scontato l'emorragia a destra verso il candidato civico Sergio Pirozzi. Il sindaco di Amatrice non ha ceduto alle pressioni e alle lusinghe a ritirarsi e con il suo partito dello scarpone è andato avanti per la sua strada. Tanto che anche Silvio Berlusconi lo aveva accusato di "favorire la sinistra". Nel 2013 Zingaretti aveva vinto con il 40,65% e un 41,64% della coalizione, contro il 29,32% dello sfidante di centrodestra Francesco Storace, la cui coalizione si fermò al 32,80%. Altro momento, altro quadro anche politico.   

L'affluenza, rispetto, alla precedente tornata sembra aver tenuto. Le file, a causa delle nuove procedure di voto, non hanno scoraggiato gli elettori che sono andati a votare facendo registrare alle 23 oltre il 68,73%, secondo i dati riferiti a oltre la metà dei Comuni. Cinque anni fa era del 72%. Si è votato di più nelle province di Roma e Viterbo con circa il 74%, seguite da quella di Rieti al 70%, meno in quella di Frosinone 60% e Latina 63%.   

"Il dato più notevole della giornata mi sembra la fila di elettori, mai vista così lunga. Questo mi fa ben sperare", ha detto Roberta Lombardi mentre era in fila ad un seggio elettorale del quartiere Talenti insieme alla famiglia. "Oggi è silenzio elettorale oggi parla il popolo", si è limitato a dire Zingaretti. E il responso delle urne è arrivato.


LOMBARDIA 

Per i dati reali bisognerà aspettare lo spoglio di domani pomeriggio, ma secondo i primi exit poll il centrodestra sembra avviato alla vittoria delle elezioni regionali in Lombardia. Attilio Fontana è davanti al candidato del centrosinistra Giorgio Gori con un vantaggio, 38-42% contro il 31-35%, che lascerebbe pochi dubbi sul risultato finale. Staccati gli altri candidati: Dario Violi, del Movimento 5 Stelle, è indicato tra il 17 e il 21%; Onorio Rosati (Leu) tra il 2 e il 4%.   

"Mi sembra un buon risultato. Grazie ai lombardi che hanno partecipato al voto in maniera così massiccia e hanno fatto questa scelta", dice Fontana commentando gli exit poll dal quartiere generale milanese della Lega, in via Bellerio. "Si prospetta una vittoria storica della Lega, in particolare in Lombardia - aggiunge al suo fianco il segretario lombardo Paolo Grimoldi -. Gori non pervenuto, aspettiamo la sua telefonata per riconoscere la sconfitta".    "Il dato lombardo è molto importante. Mi sembra si possa ravvisare a questo punto una vittoria definitiva. E questo significa che il centrodestra al Nord sfonda", osserva soddisfatto a Porta a Porta il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani.   

Alta l'affluenza (ben oltre il 70%) alle urne, dove in giornata si sono registrate lunghe code per via del talloncino anti-frode apposto solo sulle schede per le politiche che ha fatto incassare al Viminale qualche critica. "Mi sa che qualcuno al ministero ha fatto casino, non ci puoi mettere un'ora a votare", ha mugugnato al seggio Matteo Salvini, mentre il compagno di partito Paolo Grimoldi ha ricordato la "bontà" della "scelta della Regione Lombardia di sperimentare il voto elettronico con i tablet" durante "il referendum sull'autonomia dello scorso 22 ottobre".   

Seggi regolarmente aperti a Mantova, nonostante il caso delle schede con il simbolo del Pd senza il riferimento al candidato presidente Gori. Due gli elettori 'pizzicatì a fotografare la scheda nella cabina elettorale, a Milano e a Pioltello, e per questo denunciati.    "Sono elezioni molto sentite e in Lombardia si raddoppia", sottolineava il sindaco di Milano, Beppe Sala, al momento del voto. Nel pomeriggio Palazzo Marino raccomandava ai milanesi di recarsi alle urne per tempo, evitando di votare all'ultimo per consentire un rapido avvio delle operazioni di spoglio. Detto fatto: alla chiusura dei seggi, come rilevato dal Comune di Milano, non si sono registrate criticità

 

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