Vitalizi, ancora assegni da 1 milione I tagli della riforma si rivelano beffa

di Luisa Maria Patruno

Continua a riservare sorprese sconcertanti la legge regionale sui vitalizi, che ha previsto che per 127 tra ex consiglieri e consiglieri provinciali ancora in carica di Trento e Bolzano venisse assegnato parte del vitalizio in anticipo.

Il sudtirolese Pius Leitner (Freiheitlichen), che si è dimesso l’anno scorso, si è visto versare sul conto 991.006 euro. La beffa è che la riforma del 2014 che doveva ridurre i vitalizi ha prodotto un taglio di soli 40mila euro. Una riduzione decisamente sopportabile per il consigliere, che incassato il ricco bottino riceverà ogni mese anche il suo assegno vitalizio di 4.127 euro lordi. E quest’anno matureranno il diritto al vitalizio altri otto consiglieri tra i quali Nerio Giovanazzi, Tiziano Mellarini e Mauro Gilmozzi.

Rispondendo a una interrogazione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, il presidente del consiglio regionale Thomas Widmann, ha reso noto a quanto ammontano gli anticipi assegnati a due consiglieri che l’anno scorso hanno maturato il diritto al vitalizio.

Il sudtirolese Pius Leitner, consigliere dei Freiheitlichen, che si è dimesso anzitempo nella primavera dell’anno scorso, si è visto versare sul conto la bellezza di 991.006,93 euro, quindi quasi 1 milione di euro, a titolo di anticipo del vitalizio secondo il valore attualizzato in base alla legge del 2014.

La beffa, per chi pensava che la riforma approvata da questo consiglio regionale, dopo l’indignazione dei cittadini e le proteste di piazza, avesse effettivamente ridotto le cifre fissate due anni prima, sta nel fatto che lo stesso Leitner in base alla famigerata legge del 2012 si era visto assegnare 1.034.003,1 euro (tra valore anticipato e quota del Fondo Family) quindi nel suo caso il «taglio è stato solo di poco più di 40 mila euro, un sacrificio decisamente sopportabile per il consigliere provinciale sudtirolese eletto ininterrottamente dal ‘93, che incassa subito la cifra quasi milionaria e nel contempo riceverà ogni mese anche il suo assegno vitalizio di 4.127,72 euro lordi. Il secondo consigliere che ha maturato il vitalizio nel 2017 è un altro altoatesino, Hermann Thaler (Svp), che riceve anch’egli un assegno mensile come quello di Leitner ma che sul conto si è visto versare dalla Regione un anticipo in contanti di «soli» 136.869,74 euro, avendo svolto solo due legislature.

Quest’anno potrà iniziare a ricevere l’assegno vitalizio anche l’ex presidente del consiglio regionale Rosa Zelger Thaler (Svp), che firmò la riforma scandalo sui vitalizi del 2012. L’attuale presidente Widman precisa però che nel caso di Thaler la rideterminazione del valore attuale del vitalizio anticipato non è ancora stata elaborata che comunque le verrà versato «sempreché provveda alle restituzioni previste dalla legge regionale 4/2014».

Rosa Thaler è infatti tra i numerosi ex consiglieri che si sono rivolti al giudice opponendosi alla restituzione sia di oltre 182 mila euro ricevuti come anticipo sia di 575 mila euro di quote del Fondo Family. Nel 2018, inoltre, maturerà il diritto al vitalizio anche il senatore ed ex consigliere Hans Berger (Svp) che conclude il suo mandato in Parlamento e che quindi potrà ricevere sia il vitalizio del Senato che quello del consiglio regionale.

Poi c’è una schiera di altri consiglieri ancora in carica che a ottobre, a fine mandato, se non si ricandidano e vengono rieletti, possono chiedere di ricevere il vitalizio che spetta loro e sono: Mauro Gilmozzi, Richard Theiner, Riccardo Dello Sbarba, Tiziano Mellarini, Martha Stocker, Hans Heiss, Florian Mussner e Nerio Giovanazzi. Il consiglio regionale per quest’anno ha comunque già messo a bilancio la spesa di 14.165.000 euro solo per poter pagare gli assegni vitalizi. Entro il 2023 sono 24 gli ex consiglieri che si aggiungeranno alla schiera dei fortunati beneficiari di vitalizio.

Intanto, si è ancora in attesa che la Corte costituzionale si pronunci sulla costituzionalità della riforma del 2014.

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