Bankitalia, Gentiloni conferma Visco Spaccatura fra il premier e Renzi

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha inviato la lettera al Consiglio superiore di Bankitalia per la nomina del nuovo governatore.

Nella lettera il premier indica il nome proposto, Ignazio Visco, su cui la Banca dovrà dare un parere.

Il consiglio superiore della Banca d'Italia è stato convocato per domani mattina, alle 8.30, per esaminare la proposta del Presidente del Consiglio.

Il Consiglio, secondo la legge, deve fornire un parere necessario, non vincolante, prima della nomina con decreto da parte del Presidente della Repubblica.

Sancita così la spaccatura fra Gentiloni e il segretario Pd Matteo Renzi, che contro il rinnovo del mandato a Visco aveva pure fatto votare una mozione proposta dal Pd in Parlamento.

"Se il presidente del Consiglio decide di confermare Visco io non lo condivido, ma andiamo avanti lo stesso":  È notte fonda, la vigilia della scelta del nuovo governatore della Banca d'Italia. E Matteo Renzi, in collegamento con Porta a porta dal treno Direzione Italia fermo nella stazione di Benevento, mette un macigno pesante sulla scelta che viene considerata più probabile. "Io non avrei confermato Visco". Lo aveva fatto capire, ma adesso che la scelta si avvicina, il segretario Pd lo dice chiaro e tondo.  

Il giudizio è pesantissimo sul mandato di Visco da governatore di Bankitalia: "In questi sei anni nelle banche ci sono stati dei disastri. Spero che i prossimi sei anni siano migliori di quelli trascorsi, peggiori è un po' più difficile.

Il management in questi sei anni non è stato all'altezza, sfido a trovarne uno che dice il contrario. La commissione d'inchiesta accerterà com'è andata", sillaba. Il leader Dem torna a garantire, come fatto finora, che rispetterà la scelta del premier, ma mette in chiaro che non intende fare i conti: "Mi interessano i risparmiatori, non i governatori. Neanche il presidente Usa dura in carica dodici anni", polemizza.

Ma, dopo aver ostentato distacco dal "chiacchiericcio" romano, dopo aver attraversato Calabria, Basilicata e Campania e raggiunto quota 2100 nei chilometri percorsi in treno, Renzi si toglie tutti i sassolini dalla scarpa. Definisce "ridicola" la protesta dei Cinque stelle contro una legge elettorale che è, rivendica, "un passo avanti". Sostiene che i Cinque stelle hanno "paura" di confrontarsi nei collegi: "Danilo Toninelli si è candidato una volta in vita sua al comune di Crema e ha preso nove preferenze, io ho preso centinaia di migliaia di voti".

E, senza mai citarlo, replica a muso duro anche alle critiche dell'ex presidente Giorgio Napolitano (a lui dà la sua solidarietà per gli attacchi ricevuti da Alessandro Di Battista), che ha parlato di pressioni su Gentiloni per la fiducia: "Non c'è alcuna pressione nei confronti del presidente del Consiglio: il nostro rapporto è adulto, siamo molto amici, su molte cose la pensiamo in modo diverso, ma pensa con la sua testa, è offensivo" parlare di pressioni.

Infine, il tempo di anticipare un annuncio del ministro Madia: "Penso che annuncerà che la questione dei Vigili del fuoco precari sarà risolta nelle prossime ore". E anche il tempo di spiegare l'ultimo fronte aperto con il governo, per fermare l'aumento automatico dell'età pensionabile:

"Il Pd, ma anche i sindacati e alcune forze di opposizione, hanno chiesto - senza nessun centesimo in più dello Stato - di non decidere il 31 dicembre ma prendersi sei mesi in più. E' solo buonsenso: Padoan non deve tirar fuori un centesimo. Spero si possa trovare una soluzione alternativa, a partire dai lavori usuranti. Senza fare terrore tra i lavoratori".

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