Luigi Olivieri sarà presidente dell'A22 Ma la sua indennità traballa: ha il vitalizio Una norma lo obbliga a versarla alla Provincia

di Domenico Sartori

Non è ancora sul tavolo, ma il «nodo» dovrà essere sciolto. Presto. Luigi Olivieri, ex deputato, dovrà sottostatare al regime imposto dalla legge provinciale 11 del 2010 e rinunciare all’indennità cui avrà diritto da presidente di Autostrada del Brennero spa?

Dopo l’addio anticipato di Andrea Girardi, nel rispetto della «staffetta» concordata tra Patt e Pd nell’aprile 2016, la nomina di Olivieri alla presidenza di A22 è scontata. Questione di poche settimane. Il 20 ottobre era già in calendario una riunione del cda, che a questo punto avrà un punto aggiuntivo all’ordine del giorno: la convocazione dell’assemblea dei soci, per inizio novembre.

E in quella sede arriverà l’elezione a presidente. Girardi, l’uscente, percepiva una indennità di 90 mila euro. Ma per lui alcun problema si poneva, in quanto avvocato libero professionista, senza incarichi politico-istituzionali precedenti.

Per l’avvocato Olivieri, la situazione è diversa, e sulla questione dell’indennità di presidente di A22 entra in ballo la citata legge provinciale del 2010 («Disposizione sulle cariche e sulle relative indennità e modificazioni della legge sui contratti e sui beni provinciali». Un solo articolo che integra la disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza della Provincia. Stabilisce che «le persone che assumono le cariche previste dalla legge provinciale 9 giugno 2010, n. 10 (...) o altre cariche in rappresentanza della Provincia, riversano alla stessa il compenso spettante per la carica, esclusi i rimborsi».

La situazione in cui si trova Olivieri, due legislature da parlamentare alle spalle (1996-2006), è quella prevista al punto «b» della norma: sarebbe tra coloro che devono restituire il compenso «per intero» in quanto percettore di un «vitalizio (3.096,60 euro al mese, ndr) derivante dalle cariche indicate alla lettera “a” relativo ad almeno due legislature». E le cariche in questione sono quelle dei «consiglieri provinciali o regionali, assessori provinciali o regionali, parlamentari nazionali ed europei».

L’articolo della legge 11 rimanda alla legge 10, approvata negli stessi giorni dal Consiglio provinciale, la quale indica l’ambito di di applicazione: le designazioni di competenza della Giunta provinciale «per l’affidamento delle cariche di presidente o di componente di di organi di amministrazione o di controllo negli enti strumentali e nelle agenzie della Provincia, nelle società controllate direttamente o indirettamente dalla Provincia, nelle fondazioni o associazioni in cui la Provincia riveste una posizione dominante o ha la qualità di socio fondatore, negli altri enti per i quali è prevista una nomina o una designazione da parte della Provincia».

Ad una immediata interpretazione della norma, Olivieri dovrà fare il presidente «gratis» e «girare» i 90 mila euro, detratti i rimborsi spese (e gli oneri fiscali e contributivi) alla Provincia, visto che è stata proprio la Giunta Rossi, nell’aprile 2016 ad indicarlo al socio di maggioranza di A22, la Regione Trentino-Alto Adige. Sarà così? Non è affatto scontato, in realtà. L’avvocato di Pinzolo si limita a rispondere: «È una questione mia e della Provincia, non di A22 che dovrà erogare l’indennità. E toccherà alla Provincia fare tutte le verifiche giuridiche del caso. Io mi adeguerò».

Nella sostanza: A22 ha come socio di maggioranza la Regione (32,29% del capitale sociale) e non rientra nel perimetro delle società di sistema della Provincia di Trento (come Informatica Trentina, Trentino Sviluppo, Patrimonio del Trentino...), che ne detiene il 5,34% direttamente, più il 2,60% indirettamente (attraverso Cassa del Trentino spa), ma non esercita il controllo. Basterà, tale osservazione, a sciogliere il «nodo» e a garantire all’avvocato Olivieri che non farà mero volontariato sullo scranno di presidente di A22?

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