Per gli uscieri della Regione giacche in stile tirolese

di Luisa Maria Patruno

Il vicepresidente della Regione, Ugo Rossi, che ha la competenza su risorse umane ed economato, si occupa anche del look di uscieri, commessi e agenti tecnici dell’ente.

Nell’ultima seduta dell’anno della giunta regionale ha infatti proposto una delibera - che è stata approvata - che ridefinisce la dotazione del vestiario del personale della Regione eliminando calzini, cinture e maglioni, ma introducendo in compenso la previsione di sostituire le anonime uniformi grigie, comuni a tutte le amministrazioni, con un vestiario la cui fattura sia «espressione delle specificità regionali».

Sarà interessante vedere se i nuovi completi avranno uno stile trentino o sudtirolese - o giacca sudtirolese e pantaloni trentini o viceversa - oppure ancora se la dotazione futura sarà costituita da un completo con fattura che esprime la specificità trentina da indossare nei due anni e mezzo in cui il consiglio regionale si riunisce a Trento e uno di fattura sudtirolese per i due anni e mezzo in cui si riunisce a Bolzano.

Quel che è certo è che spariscono dalla dotazione di vestiario fornita dalla Regione le calze - da donna e da uomo - cinture, maglioni, e anche le scarpe. Per queste ultime la Regione fornirà ai dipendenti i buoni per l’acquisto di due paia di scarpe nere «in base al miglior prezzo risultante dal Mercato elettronico della pubblica amministrazione di Consip». Infine, dall’uniforme da cerimonia sparisce il panciotto, basteranno giacca e pantalone o giacca e gonna, cappotto, camicia e cravatta.

Il regolamento cambia anche la durata dei capi di vestiario, prima che vengano sostituiti, prevedendo per tutti un periodo minimo di 2 anni.
Nel precedente regolamento invece si differenziava per tipo di capo, per cui si prevedevano 2 anni per l’uniforme invernale ed estiva; 5 anni per l’uniforme da cerimonia; 4 anni per giaccone o giacca a vento; 1 anno per le scarpe; 1 anno per camicie e magliette; 2 anni per le cravatte

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