Durissimo scontro nell'aula del consiglio provinciale

di Luisa Maria Patruno

Uno scontro molto duro tra il presidente della Provincia, Ugo Rossi, e il consigliere provinciale Claudio Cia (Agire) è andato in scena ieri pomeriggio in consiglio provinciale, durante la discussione sulla manovra di bilancio. Il consigliere d'opposizione aveva infatti attaccato la giunta e poi nello specifico l'assessore tecnico all'urbanistica ed enti locali Carlo Daldoss chiedendo persino al presidente di revocargli le deleghe, in attesa di avere lumi su un presunto conflitto di interessi in relazione alla variante del Prg di Vermiglio della quale, secondo Cia, avrebbero avuto diretto beneficio alcuni parenti dell'assessore al Passo del Tonale e su cui con una interrogazione ha chiesto nei giorni scorsi di avere risposte.

Ma il consigliere di Agire prima di parlare dell'assessore tecnico si era dilungato in un preambolo generale e generico usando parole molto pesanti - mafia e camorra - su come secondo lui è percepita la politica, anche quella locale, da parte dei cittadini trentini.

«Scandali, conflitti d'interessi, incompatibilità, bugie, appalti dubbi, finanziamenti sospetti, clientelismo, piazéri e piazeròti - ha detto Cia senza però fare nomi - sono la punta di un iceberg fatto di illegalità e rappresentazione di una certa politica che ama annaspare nel torbido. Più guardano alla politica, più si convinco che il Trentino non sia poi tanto diverso dai territori impregnati di camorra».

«La paura - ha detto ancora Cia - è l'ingrediente vitale che alimenta questo sistema, ti obbliga al silenzio e in questo silenzio diventiamo tutti sudditi».

Durante l'intervento di Cia il presidente Ugo Rossi e gli assessori hanno abbandonato l'aula. A Cia ha subito risposto Lucia Maestri (Pd): «Sono accuse inaccettabili, non può dire che sono le cose che ha sentito al bar, si devono distinguere le chiacchiere da bar e poi non sempre vox populi vuol dire vox dei». Anche Claudio Civettini (Civica Trentina) ha criticato il collega di minoranza invitandolo, se ha qualche accusa circostanziata da fare, a rivolgersi alla procura della Repubblica. «Se ha un esposto da fare - ha detto Civettini - io l'accompagno».

Il governatore Ugo Rossi ha usato la replica nella conclusione della discussione generale sulla manovra, per ribattere duro a Cia.

«All'Autonomia e al fatto che il Trentino è diverso - ha esordito Rossi - ritengo che si debba un pochino più di rispetto perché ciò che in tanti abbiamo sentito oggi in quest'aula va nella direzione di quello che ho definito nella mia relazione come "deligittimazione a prescindere". In quest'aula abbiamo avuto l'esempio di chi usa ciò che la gente gli dice per delegittimare a prescindere. Noi a questa cosa non ci stiamo perché si può certamente criticare e fare 35 mila emendamenti perché si ha una visione diversa. Ma che un indirizzo politico sia rappresentato dall'equivalenza camorra uguale a Trentino o Trentino uguale a camorra, il presidente della Provincia non lo può accettare e credo che non dovrebbe accettare nessun consigliere seduto in quest'aula. L'Autonomia usiamola tutti insieme con la convinzione di darne una rappresentazione positiva. Chi accosta la parola Trentino a Camorra si dovrebbe vergognare».

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