I redditi dei consiglieri: Zanon è il più ricco

È Gianfranco Zanon il Re Mida del consiglio provinciale

di Franco Gottardi

È Gianfranco Zanon il Re Mida del consiglio provinciale. Il consigliere di Progetto Trentino, come certificano le dichiarazioni dei redditi 2016 pubblicate sul Bollettino ufficiale della Regione, ha guadagnato nel 2015 la bellezza di 243.366 euro lordi, facendo un grosso balzo in avanti rispetto all’anno precedente, quando si era fermato poco sopra quota 150.000.

Zanon, che ha 53 anni ed è consigliere provinciale dal 2009, dopo aver fatto per nove anni il sindaco di Cunevo, in Val di Non, è socio di un’azienda che si occupa di elaborazione dati. Nelle sue dichiarazioni al consiglio ha comunicato anche di aver acquistato l’anno scorso un appartamento in comproprietà ad Andalo.

Il consigliere noneso ha superato di slancio nella classifica dei redditi Pietro De Godenz, esponente dell’Unione per il Trentino, che l’anno scorso era in vetta. Da sempre impegnato nel settore del turismo e degli impianti di risalita il consigliere fiemmese, 55 anni, ha guadagnato nel 2015 186.064 euro, tremila in meno dell’anno precedente.

Si conferma sul podio, scendendo sullo scalino più basso, il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti, del Partito Democratico, sindacalista in pensione, che aumenta di tremila euro le entrate rispetto all’anno prima arrivando a 177.189 euro. Scende invece al quarto posto Luca Giuliani che conferma in pratica la cifra dichiarata nel 2015 con 172.415 euro. Il consigliere di Arco, 42 anni, milita nel Patt e al di là della politica è socio amministratore e dirigente di una società che si occupa della sicurezza sul lavoro.

Un balzo in avanti lo fa rispetto all’anno prima anche l’avvocato Alessandro Olivi, vice presidente della giunta provinciale, che con 154.949 euro risulta il più ricco degli assessori, ad eccezione di Carlo Daldoss che ha dichiarato più di 218mila euro ma che in quanto assessore tecnico non fa parte del consiglio provinciale e non rientra dunque nell’elenco riportato sul Bollettino.

Cresce anche il reddito dell’autonomista Chiara Avanzo, che nel 2015 ha potuto contare sulle indennità aggiuntive riservate alla presidente del consiglio regionale e che con 148.402 euro si piazza subito dopo Olivi. Seguono nella classifica un gruppetto di assessori che dichiarano tutti cifre superiori al loro presidente Ugo Rossi che con 139.076 euro ha guadagnato cinquemila euro meno del 2014.

In coda alla classifica dei redditi troviamo questa volta Walter Kaswalder, momentaneamente consigliere del Patt in odore di espulsione dopo il deferimento deciso lunedì dalla giunta del partito. Ha dichiarato un reddito lordo di 102.474 euro.

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La maggior parte dei membri del consiglio non ha segnalato variazioni nella situazione patrimoniale negli ultimi mesi, fino a metà settembre. Con qualche eccezione. Giacomo Bezzi, che fa l’immobiliarista al di fuori della politica, ha dichiarato di aver venduto un appartamento a Trento più la metà di un secondo e la comproprietà di un sesto di immobile a Lavis. E ancora la metà di un villino a Adeje, alle Canarie dove da tempo ha diversi interessi. Inoltre non è più proprietario dell’Audi 5 che aveva in Spagna e ha lasciato il ruolo di amministratore di Baumont srl.

L’assessore Sara Ferrari ha cambiato appartamento ma sempre nello stesso condominio. Lorenzo Ossanna, architetto e capogruppo del Patt, ha acquistato un quarto della proprietà di un alloggio a Fai della Paganella. Walter Viola ha venduto titoli di Stato per ventimila euro. Stessa cosa ha curiosamente fatto Donata Borgonovo Re con un pacchetto di Btp di eguale valore, con i cui proventi ha acquistato 2.048 quote di Fondo etico azionario. L’ex assessora alla salute, che come noto ama muoversi coi mezzi pubblici, non ha più la vecchia Peugeot 206 di cui era proprietaria.

Nerio Giovanazzi invece si è dedicato agli acquisti comprando, lui che entrò negli anni Novanta in consiglio supportato dal mondo contadino, tre nuovi terreni a Dro per un totale di 7.659 metri quadri.

Compravendite di automobili infine per Manuela Bottamedi e Mattia Civico. La consigliera del gruppo misto si è presa una Nissan Juke 1.400 mentre l’esponente del Partito Democratico si è liberato della sua Fiat multipla.


IN PARLAMENTO «VINCE» OTTOBRE

Stando ai dati ufficiali delle dichiarazioni dei redditi salta all’occhio come sulla carta senatori e deputati trentini guadagnino meno dei consiglieri provinciali. Sulla carta, perché in realtà alle cifre della dichiarazione dei redditi bisognerebbe aggiungere importi consistenti erogati sotto forma di diaria, circa 3.500 euro al mese, di rimborsi spese per una cifra analoga o superiore, solo metà dei quali devono essere rendicontati per pagare collaboratori e consulenti, e tutti i benefit di cui godono i parlamentari come l’esenzione dalle spese di viaggio.

Tornando alle dichiarazioni il parlamentare più ricco è Mauro Ottobre che ha dichiarato di aver guadagnato lo scorso anno 125.165 euro, grazie alla paga da deputato ma anche alle entrate come artigiano del settore dei marmi nell’impresa di famiglia, la Marmi Marmareos di Arco.

Dietro all’onorevole autonomista, da poco uscito dal Patt dopo essere entrato in rotta di collisione con il segretario Panizza e i vertici del partito, si piazza il professore universitario in aspettativa per mandato politico Michele Nicoletti, del Partito Democratico, con 118.017 euro lordi dichiarati. Proprio Nicoletti ha dichiarato nell’ultima dichiarazione sulla situazione patrimoniale di aver cambiato recentemente macchina passando da una Opel Zafira a una Volvo V40.

In coda alla pattuglia dei parlamentari eletti in provincia di Trento l’ex governatore Lorenzo Dellai, che ha dichiarato 98.475 euro guadagnando 4 euro, letteralmente, in più rispetto a Riccardo Fraccaro del Movimento 5 Stelle, che come noto parte della sua paga come tutti i grillini la devolve ogni mese, come i suoi colleghi di partito, a favore di iniziative imprenditoriali delle medie e piccole imprese.

Tra i senatori Vittorio Fravezzi, membro della segreteria Upt e a palazzo Madama inserito nel Gruppo per le Autonomie, dichiara di aver guadagnato 103.694 euro. Nel gennaio scorso ha inoltre arricchito il suo patrimonio in seguito a un’eredità acquisendo la comproprietà per un terzo di un edificio di abitazione più diversi terreni nel comune di Dro, di cui è sindaco.

Una cifra analoga a Fravezzi (60 euro in meno) ha ricevuto Franco Panizza, segretario del Patt e suo compagno di gruppo in Senato. È sugli stessi livelli si pone anche Sergio Divina, senatore della Lega Nord. Poco più sotto troviamo il senatore democratico Giorgio Tonini, l’unico della pattuglia trentina ad aver depositato anche la dichiarazione dei redditi della moglie, che ha acconsentito alla pubblicazione.

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