«Valdastico, un collegamento non autostradale» Tosi: due anni per definire il progetto in Trentino

«Al primo Cipe utile, nel giro di qualche settimana, arriverà la pre-intesa sottoscritta alcune settimane fa con Trento. È sufficiente per la concessione A4 e per l'Europa».

Per Flavio Tosi , sindaco di Verona e presidente dell'Autostrada Brescia-Padova, nessuno sta resuscitando l'autostrada Valdastico fino in Trentino.

L'uscita del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che l'altro giorno a Vicenza ha parlato di «cantieri che presto si apriranno» per la Valdastico nord, non si riferiva ai vecchi progetti, più volte bocciati da Trento.

«Dopo l'approvazione del Cipe, ci saranno due anni per definire il tracciato e le modalità del progetto in Trentino. Escluderei che sarà un tratto autostradale».

Tosi, che ieri era a Roma, ha chiarito quale sarà l'iter. «Nel giro di una settimana o due la delibera del Cipe basata sulla pre-intesa fra Trentino, Veneto e governo, sarà pronta, firmata, istruita. Credo che Trento voterà a favore».

L'accordo siglato a febbraio al tavolo di lavoro sulla Valdastico prevede, come ricorda il governatore Ugo Rossi, che la Valdastico come autostrada, come era stata pensata finora, non ha senso e che la proposta progettuale del collegamento, a questo punto non autostradale, va approfondita.

«La pre-intesa - prosegue Tosi - è sufficiente per la concessione A4 e per l'Europa».

E per Abertis, il gigante autostradale spagnolo che sta acquisendo il controllo di A4 Holding? «Per Abertis è ininfluente - precisa Tosi - a loro basta che ci sia la concessione».

Nel comunicato del 10 maggio sull'acquisizione del 51,4% di A4 Holding da parte di Abertis per 594 milioni di euro (il pagamento è previsto nel 2023 ma gli azionisti che vendono, Astaldi Banca Intesa, Tabacchi, cederanno il credito e incasseranno subito), si legge che l'accordo «include un piano completo di investimenti relativo all'autostrada A31, che implica la costruzione di una nuova autostrada che completerà la connessione della tratta già esistente con l'autostrada A22.

Come risultato, la A31 diventerà il percorso più breve e rapido tra l'Europa centrale e quella orientale, con un forte potenziale di attrarre volumi consistenti di traffico dall'Italia del nord verso la costa Adriatica». Il tutto subordinato all'approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). A quanto si apprende, tuttavia, per Abertis il vincolo è che ci sia il prolungamento dell'A31 e l'estensione della concessione autostradale. Non c'è nessun ostacolo su come avverrà il prolungamento, se con autostrada o superstrada, a pedaggio o meno.

Il flusso di pagamenti sul nuovo tratto a nord, dove sono previsti 12 mila veicoli medi giornalieri, non sarebbe quindi decisivo per i conti complessivi dell'operazione.

«Con l'approvazione del Cipe parte l'iter - sottolinea Tosi - Noi siamo pronti a partire con la realizzazione del lotto 1 della Valdastico nord, il lotto veneto. Poi ci sono due anni per definire il tracciato e la modalità del collegamento in Trentino. Un'interconnessione diretta con l'A22 però è ormai da escludere».

 

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