Le promesse di Rossi: 1.500 insegnanti di ruolo nei prossimi tre anni e più soldi ai prof meritevoli

Soldi ai prof meritevoli

È stato il presidente della Provincia, Ugo Rossi, a presentare ieri in Quinta Commissione - presieduta da Lucia Maestri (Pd) - il ddl che modifica la legge sulla scuola del 2006 con il recepimento della «Buona scuola» recentemente varata dal governo. Una legge - ha detto Rossi - che deve mettere la scuola al passo con i tempi e i giovani in grado di affrontare le logiche sociali della globalizzazione.
 
L’obiettivo, ha spiegato Rossi, è quello di saturare ogni possibilità di occupazione a tempo indeterminato, il che non vuol dire dare un lavoro a tutti quelli che gravitano nel mondo della scuola che sono in numero superiore rispetto al fabbisogno. Le assunzioni a tempo indeterminato, ha specificato sono state negli ultimi due anni 926, col potenziamento sulle lingue e i bisogni formativi speciali. L’autonomia scolastica poggia sulla valorizzazione del dirigente scolastico al quale sono assegnate risorse che dovrà utilizzare per un progetto d’istituto e in questo quadro sarà chiamato a scegliere docenti in relazione all’ambito territoriale. Ambito che dovrà favorire la territorialità e la competitività, ma soprattutto il progetto che il dirigente si è dato. I docenti potranno avere due incarichi in scuole dello stesso ambito e ci sarà la possibilità di organizzare gli orari scolastici sui 5 giorni.
 
Per quanto riguarda i docenti, ha detto ancora Rossi, con questo ddl si prova a introdurre la parola merito, sapendo che parlare di valutazioni quando si tratta materiale umano è difficile e in alcuni caso fuorviante. Il merito non è uno slogan, ha affermato, ma una strada per dare maggiore riconoscimento per chi s’impegna. Per questo la nuova legge introduce un fondo di valorizzazione del merito di 2 milioni. Si sta pensando anche a un’autovalutazione in base anche al giudizio che danno i ragazzi.
 
Sul fronte dell’organico si continua sulla strada di superare la logica della copertura dei pensionamenti: il potenziamento del numero dei docenti deriva dall’investimento nell’orientamento e dal potenziamento del rapporto scuola - lavoro. C’è, inoltre, il tema dell’integrazione: oggi siamo al 20% di stranieri nell’infanzia e poco meno nella primaria. Un tema da affrontare sul lato dell’inclusione, anche se, ha aggiunto Rossi, questi diritti si devono incrociare col mantenimento del livello scolastico. La norma, ha concluso, Rossi nasce con il confronto di tutti i portatori di interesse nel mondo della scuola.
 
A latere della legge c’è il piano di assunzioni ci porta ad avere un totale di 1.500 immissioni in ruolo nei prossimi tre anni, complessivamente un 10% di tempi indeterminati in più.

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