Droghe leggere, la legalizzazione unisce Raggi (M5S) e Giachetti (Pd)

Il programma di Roberto Giachetti è ai nastri di partenza. Sarà on line a breve, ma intanto c’è un caso che agita la sua campagna elettorale: una consigliera municipale, pasionaria del decoro in centro storico, denuncia a mezzo stampa di esser stata esclusa dalla lista civica Giachetti sul territorio a causa di una querela.

I Radicali (lista che sostiene lo stesso candidato sindaco), per voce del segretario Riccardo Magi, le offrono subito una candidatura. Ma l’aspirante sindaco del centrosinistra appare irremovibile: «Io ho dato una regola molto semplice per le liste pulite: chi ha problemi con il casellario giudiziario - e non sta a me stabilire se un problema è di valore o no - non può stare in una lista che si apparenta con me. Mi dispiace».

Nella battaglia politica per la prima poltrona del Campidoglio irrompe, poi, la questione droghe leggere. «Il M5S in Parlamento ha presentato un disegno di legge per la regolamentazione della cannabis, è opportuno aprire un dibattito su questi temi - dice la candidata a sindaco del M5S Virginia Raggi -. Bisogna assolutamente sottrarre questo tipo di commercio al racket e alla criminalità».

In tempi record arriva l’attacco dell’avversaria Giorgia Meloni (FdI): «Ora gli spacciatori sapranno chi votare...».

Di tenore completamente opposto il commento del candidato dem: «Bene Virginia Raggi sulla legalizzazione della cannabis, una mia battaglia storica: lavoriamo insieme su questo?».

Diversi i punti programmatici che Giachetti lancia in giornata: dalla task-force per chiudere le voragini in strada entro 48 ore ai vigili specializzati. L’affaire Marchini? «Non credo di rischiare con nessuno, perchè andrò di sicuro al ballottaggio», risponde. Dopo l’appoggio di Forza Italia all’imprenditore che corre con il cuore nel simbolo ad affondare è, invece, la candidata grillina: «Renzi e Berlusconi sono una cosa sola. Se hanno intenzione di governare Roma come stanno governando l’Italia noi lo impediremo in tutti i modi».

Sia Giachetti, sia Raggi nel pomeriggio incontrano i cittadini della zona popolare del Pigneto: quasi si sfiorano.

L’aspirante sindaco del Cinque stelle bolla la task force anti-buche lanciata dal competitor dem come «demagogia pura, asfalto elettorale». Lui risponde, come da copione, passando sopra le polemiche politiche: «Non posso inseguire quello che dicono gli altri, tendenzialmente parlo ai romani dei problemi dei romani».

Più a sinistra, Stefano Fassina candidato per SI, presenta le sue liste: una più politica capeggiata da una lavoratrice di Almaviva, un’altra civica con uno dei fondatori della Caritas di Roma capolista. «Il candidato di sinistra è uno solo - rivendica dalla sede del suo comitato elettorale -, tanto più dopo le novità degli scorsi giorni quando ha debuttato anche a Roma il partito unico della nazione, già presente e consolidato in Parlamento».

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