Dopo le polemiche Luciano Flor lascia il Trentino Andrà a dirigere l'Azienda sanitaria di Padova

«Mi dispiace. Ma soprattutto mi chiedo: qual è stato il senso del braccio di ferro estivo?». Donata Borgonovo Re (Pd), l'assessora provinciale defenestrata dal presidente Rossi a luglio, subito dopo l'intervista all' Adige in cui aveva annunciato il bando per sostituire Luciano Flor, ora si mostra incredula a fronte di questa notizia shock.
Consigliera Borgonovo Re, ha sentito? Flor ha annunciato che se ne va e la giunta che farà il bando per cercare un nuovo direttore dell'Azienda. Cosa pensa di tutta questa vicenda?
Ah (ride), ora si fa il bando? Penso che oggi avremmo già potuto avere un direttore generale nuovo di zecca, se solo si fosse fatto il bando l'estate scorsa, invece di prendere la decisione miope che conosciamo.
Il presidente Rossi ha dichiarato di essere rimasto molto deluso da Flor, perché ha rotto il patto che c'era tra loro.
Sarebbe interessante capire che patto era. Evidentemente aveva dei presupposti piuttosto deboli. Comunque sono abbastanza stupita dalla decisione di Flor di andarsene, visto che il contratto gli era stato rinnovato solo due mesi fa.
Ma Rossi e Flor non avevano un ottimo rapporto?
Così sembrava a tutti. Si vede che non era proprio così.
Lei però ha raccontato più volte che quando era assessora alla salute aveva chiesto al direttore Flor, che era in scadenza, se desiderava restare o fare altre esperienze e lui aveva detto che voleva andarsene da Trento. È così?
Certo. Io gli avevo chiesto dove si vedeva tra un anno e lui mi aveva risposto: «Non alla direzione dell'Azienda sanitaria trentina». Devo dire che dopo avermelo detto mi era sembrato anche sollevato. D'altra parte nessuno regge più di 5 anni di tensione al vertice di un'Azienda che ha una grande complessità.
Quindi è possibile che il direttore Flor, pur avendo accettato di restare a ottobre, di fronte all'occasione offerta dal Veneto, abbia deciso di coglierla al balzo per cambiare aria?
Ho la sensazione che Flor abbia deciso di prendere il volo. Gli ultimi mesi sono stati angoscianti per la sanità trentina. Le «non scelte» di anni sono uscite tutte insieme, come da un vaso di Pandora rovesciato.
Ma perché è un bene cambiare direttore?
C'è la necessità di un forte rinnovamento. Nell'Azienda c'è un grande malessere. 


LE REAZIONI

«Che un direttore generale getti la spugna e abbandoni l'Azienda, in un momento in cui aveva invocato collaborazione da parte di tutti allo scopo di salvare una situazione difficile, lascia perplessi e pone molti interrogativi». Lo scrive in una nota l'Ordine dei medici di Trento a proposito dell'abbandono - se ne andrà a Padova - da parte di Luciano Flor della direzione dell'Azienda sanitaria trentina. «Le dimissioni di Flor - prosegue l'Ordine - mettono in luce le difficoltà di una classe dirigente non preparata ad affrontare per tempo e con i necessari strumenti le tante criticità oggettive tipiche di un sistema complesso come quello sanitario». 

Il commento del M5S

«Noi che lo abbiamo sempre criticato nel merito - si legge in una nota - non verseremo certo lacrime per il suo abbandono, ma ci troviamo costretti a sottolineare come la tempistica e la gestione di questa uscita di scena siano in perfetta linea con lo stile "naif" che ha caratterizzato la conduzione della macchina della sanità trentina negli ultimi anni. Se queste dimissioni fossero arrivate prima ci saremmo potuti risparmiare mesi e mesi di pantomime e magari gestire meglio questo avvicendamento. Il presidente Rossi e il suo fido scudiero Zeni impegnati fino all'ultimo a tenere qui questo fior fior di professionista, definito indispensabile, pagato come tale e difeso contro tutto e tutti (evidenza compresa) mettono dunque a segno l'ennesimo "successo", a coronamento di una gestione sanitaria che definire deficitaria pare assai riduttivo». 

Il pensiero della Lega Nord

«Il castello di sabbia sul quale Rossi aveva costruito il suo disegno sanitario del Trentino si sta sgretolando in modo impetuoso. Per difendere Flor, rinominato direttore generale da pochi mesi senza alcuna selezione pubblica, Rossi aveva scaricato l'assessore Borgonovo Re, tanta era la fiducia che il presidente aveva in lui. E ora, dalla mattina alla sera, almeno così ha dato da intendere Rossi, Flor ha tradito Rossi. Una figuraccia quella del presidente della Provincia che dimostra di non sapere scegliere le persone alle quali dare fiducia, se poi queste la fiducia la ricambiano in questo modo. Oppure potrebbe essere lo stesso presidente Rossi a non meritare la fiducia di queste persone, se poi loro stesse arrivano a comportarsi in tale modo». 

I sindacati

Cgil, Cisl e Uil del Trentino chiedono alla Giunta provinciale di «fare chiarezza su quanto avvenuto e sulle prospettive a breve e medio termine della riorganizzazione in atto dentro l'Azienda e sul territorio provinciale. Siamo ovviamente molto preoccupati non solo perché la sanità trentina è ancora nel bel mezzo di una riorganizzazione di cui non si vede il compimento, ma perché la giunta aveva appena confermato Flor nel suo incarico affidandogli obiettivi specifici da realizzare. dopo un lungo periodo di fibrillazione politica che ha portato ad un cambio in corso d'opera al vertice dell'assessorato alla salute, ora c'è il rischio che si apra una nuova fase di incertezza nelle gestione dei servizi sanitari».


LA GIORNATA DELL' ADDIO DI FLOR

Dopo le roventi polemiche sulla sua recente riconferma alla guida dell'Apss, il direttore generale Luciano Flor lascia il Trentino e dal primo febbraio passa all'Azienda sanitaria di Padova.

«Quando me l'ha detto non aveva il coraggio di guardarmi negli occhi. Con lui avevamo un accrodo. Non possiamo condividere le modalità di questo, apriremo subito procedure selezione direttore generale dell'Apss. Abbiamo puntato in modo forte su Flor e stigmatizziamo la sua scelta. Sapevamo che c'era un interessamento esterno su di lui ma avevamo un patto. Rispettiamo le decisioni dei professionisti, ma non ne condividiamo le modalità», ha commentato il presidente della Provincia, Ugo Rossi, poco fa in conferenza stampa.

Colto di sopresa il neoassessore alla salute, Luca Zeni, che si trova in vacanza.

IL COMMENTO DI UGO ROSSI

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"795961","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]

[ladige_embed_file type="pdf"]796391[/ladige_embed_file]

comments powered by Disqus