Il consiglio approva la legge di stabilità Niente addizionale Irpef fino a 20mila euro

Le novità su tasse e spese

di Luisa Maria Patruno

Dopo aver soddisfatto le richieste più disparate e settoriali dei consiglieri di maggioranza e di opposizione, che hanno comportato un aumento di spesa o un minor gettito per le casse pubbliche per quasi 10 milioni di euro, il presidente della Provincia, Ugo Rossi, è riuscito ieri a portare a casa la manovra finanziaria 2016 nei tempi programmati, superando il minacciato ostruzionismo di parte delle minoranze. La legge di stabilità e il bilancio 2016 sono stati infatti approvati ieri con 23 voti a favore (mancava l’assessore alla cultura Tiziano Mellarini) e 11 contrari (tutte le minoranze). La collegata era già stata approvata venerdì poco prima di mezzanotte.



Questa manovra finanziaria è stata impostata all’insegna degli sgravi fiscali, soprattutto a favore delle imprese, per un totale sul 2016 di 180 milioni (compreso quelli statali) in aumento dunque rispetto ai 160 milioni del 2015, agendo in particolare su Irap e Imis. All’insegna della «fiducia e dell’ottimismo» evocati dal presidente Ugo Rossi nella sua relazione per agganciare la crescita, in questa manovra finanziaria si cerca di parlare poco di tagli e sacrifici, mentre si vuole dare ossigeno a famiglie e imprese.

 

VIA L’ADDIZIONALE IRPEF FINO A 20 MILA EURO

Per la prima (se si esclude l’incidente involontario sul voto di un emendamento dell’anno scorso che era andato a toccare questa imposta) la giunta Rossi ha deciso non solo di alleggerire le imposte alle imprese, ma anche di prevedere un intervento sulle famiglie con l’esenzione dal pagamento dell’addizionale Irpef per il 2016-2017 per chi ha un reddito annuo lordo inferiore ai 20.000 euro. Il beneficio riguarderà 255.000 contribuenti, per una riduzione fiscale complessiva annua di 24 milioni, che vuol dire in media uno sconto di 7,8 euro al mese a testa.

GIÙ L’IRAP, RESTA AL 2,3%

Le agevolazioni fiscali più significative, però, si è detto, riguardano le imprese. L’aliquota ordinaria Irap è stata confermata al 2,3% come quest’anno (ovvero l’1,6% inferiore a quella nazionale) mentre in un primo tempo la giunta aveva previsto di aumentarla tenendo conto degli sgravi sull’Ires (imposta sulle società di capitali) che erano stati annunciati dal governo già per il 2016 e poi slittati al 2017. A questa si aggiungono l’azzeramento nel caso di incremento dell’occupazione a tempo indeterminato oltre il 5% delle unità lavorative annue e per le nuove imprese, mentre viene fissata al 2,1% per chi mantiene lo stesso livello occupazionale. Su emendamento proposto dal consigliere di minoranza, Gianfranco Zanon (Progetto Trentino), e approvato ieri, si è prevista anche la deducibilità dalla base imponibile Irap dell’intero costo del lavoro relativo ai lavoratori stagionali assunti per almeno 120 giorni (anche con due contratti di 60 giorni cumulativi) nel 2016. Per lavoratore stagionale si intendono quelli del settore turistico-alberghiero non i contratti a tempo determinato tout court. Il costo è di 1,5 milioni l’anno ma l’effetto graverà sul bilancio 2017 per 3 milioni. Si aggiunge infine, per quanto riguarda l’Irap, una detrazione per l’adesione al Fondo territoriale di solidarietà e una deduzione per i premi di produttività. A differenza di quanto previsto dal testo licenziato in commissione, c’è stato un dietrofront sull’aliquota Irap per banche e assicurazioni. Su emendamento del presidente Rossi, l’aliquota è stata ridotta dell’1,22% rispetto al 6,8% fissato nel 2015, quando si era deciso di aumentarla rispetto a quella nazionale.

L’IMIS PIÙ LEGGERA SUI CAPANNONI

Sul fronte Imis (imposta sugli immobili) c’è un sollievo sia per le famiglie che per le imprese. Si prevede per le prime l’esenzione totale per l’abitazione principale (con l’esclusione delle case di lusso) come deciso anche dal governo Renzi, che sommata alle agevolazioni preesistenti, comporta agevolazioni per 18 milioni.
Ci sono poi le agevolazioni dell’aliquota che viene ridotta allo 0,55% per tutti gli immobili produttivi, commerciali, alberghi e pensioni, studi professionali (l’aliquota nazionale è 0,86%). La riduzione del gettito è di oltre 13 milioni. Viene infine eliminata l’Imis sugli impianti «imbullonati» per altri 6 milioni di euro.

COMUNI, VIA IL PATTO DI STABILITÀ

Altro rilevante intervento previsto da questa legge di stabilità è l’eliminazione del patto di stabilità per i Comuni trentini dal 2016 che ha consentito di sbloccare risorse altrimenti inutilizzabili per investimenti per 120 milioni di euro che dovranno essere spesi per opere sovracomunali decise dai Comuni insieme a livello di Comunità di valle.

CONTRATTO PROVINCIALI, 43,8 MILIONI

La manovra approvata ha aumentato anche gli stanziamenti per il rinnovo contrattuale dei dipendenti provinciali (scuola, sanità, enti locali, enti strumentali compresi). Vengono portati a 43,8 milioni nel 2016 e 52,6 milioni dal 2017.

OPERE PUBBLICHE, INVESTIMENTI

Gli impegni pluriennali per le opere pubbliche (oltre 50 mila) ritenute strategiche ammontano a 970 milioni più 500 milioni dei Comuni. Le opere ritenute più rilevanti sono il Not (nuovo ospedale), la variante di Cles e la Loppio-Busa, il collegamento Trento-Povo.

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