Altro rinvio sulle pensioni, sindacati contro Renzi

Si riaccende lo scontro tra governo e sindacati a pochi giorni dalla presentazione della Legge di Stabilità. L'annuncio di Renzi di rinviare al prossimo anno il tema caldo delle pensioni manda su tutte le furie i sindacati che però ritrovano compattezza interna e l'appoggio della minoranza Pd. Per il leader della Cgil Susanna Camusso quella del governo è «una scelta sbagliata» che dimostra come «non ci sia alcuna attenzione a una emergenza, a uno straordinario divario che riguarda il mondo del lavoro». La maggioranza non replica e preferisce concentrarsi sui dati Inps che certificano 320mila assunzioni in più dall'inizio dell'anno grazie all'introduzione della decontribuzione per i neoassunti.
Una misura che, seppure in misura progressivamente ridotta per i prossimi anni, sarà riconfermata anche per il 2016.

D'altronde - è il ragionamento in ambienti di governo - non vale la pena lasciarsi coinvolgere in polemiche alla vigilia della Legge di Stabilità. Meglio concentrarsi sul lavoro da fare entro giovedì, quando la manovra sarà varata. Focus, quindi, su taglio di Imu-Tasi e «superammortizzatori» per le imprese. Si punta a presentare un testo blindato, inattaccabile da parte della Ue che proprio ieri ha rinviato la manovra della Spagna. Non a caso Renzi ha anticipato al Consiglio dei ministri un confronto interno dell'esecutivo sulla manovra: un primo check in vista del Cdm di giovedì mattina.

Intanto, l'opposizione attacca sul tema delle pensioni e se Brunetta (Fi) ironizza sull promesse del premier, Sel promette battaglia in aula ed anche la minoranza dem, che mercoledì presenterà le proprie proposte, mostra insofferenza: «A tre giorni dalla manovra né una riunione del partito né del gruppo per poterci confrontare almeno sugli indirizzi di fondo della manovra», afferma Alfredo D'Attorre.

Il governo tira dritto sulla abolizione delle tasse sulla casa che, però, è vista con diffidenza a Bruxelles. Si tratta di una misura valutata tra i 4 ed i 5 miliardi: nelle previsioni dei tecnici di Palazzo Chigi, dovrebbe favorire i consumi e quindi rilanciare il Pil dell'Italia. Il taglio dell'Imu-Tasi «per tutti» si farà, conferma il ministro degli Interni, Angelino Alfano. Anche i Comuni hanno dato il loro via libera. Il presidente dell'Anci Piero Fassino, al termine di un incontro con l'esecutivo, ha rassicurato sul fatto che «non sono previsti» aumenti delle tasse sulle seconde case per compensare l'eliminazione delle due tasse sulle abitazioni principali.

Renzi ha intenzione di spingere sull'acceleratore della produzione industriale. Una delle misure individuate è quella dei «superammortizzatori» per le imprese: costa un miliardo alle casse dello Stato e permette di dedurre il 140% di quanto speso per il rinnovo di beni strumentali aziendali. La misura, come rivelato dal sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti, potrebbe partire già da ottobre 2015 e riguardare anche i professionisti.
Il problema resta quello delle coperture. Il ministero della Salute pone l'asticella a «non meno di 112» miliardi per il Fondo per il Ssn: una mediazione tra i 111 annunciati da Renzi e i 113 chiesti dalle Regioni ma propone una ridefinizione dei «livelli essenziali di assistenza».

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