Dodici dirigenti via a inizio novembre

Una Provincia più magra, ma più incarichi speciali

di Angelo Conte - No

La Provincia completa la riorganizzazione della macchina provinciale e porta a 30 gli incarichi speciali che, in precedenza, secondo quanto riportato dal sito istituzionale, erano a quota 29. Con la delibera di lunedì, che ha ridato un quadro diverso all'organizzazione della macchina provinciale a far data dal sette di ottobre la giunta provinciale ha integrato la propria delibera di inizio settembre. In quell'occasione il governo provinciale si era occupato dei livelli più alti della macchina pubblica, a partire dai dirigenti e dalle Agenzie, oltre che dei Servizi. 

Con la decisione di tre giorni fa, con la giunta tenutasi di martedì per non sovrapporsi alla giornata di presenza di Samantha Cristoforetti lunedì, di fatto la Provincia ha provveduto a un'integrazione della struttura attuale, facendo una selezione degli incarichi speciali e, dall'altro, elencando con precisione gli uffici e la loro dipendenza dai livelli superiori. E, a breve, intanto, l'organico dei livelli più elevati dell'amministrazione provinciale si ridurrà, visto che con il primo novembre andranno in pensione altri 12 dirigenti. Tra loro nomi storici, quali quelli di Giacomo Carlino , per anni al vertice del settore delle energie, o Giovanni Tanel , fino a poco tempo fa in comando al Tar come segretario generale. O, ancora, Roberto Sandri , della scuola, e Tommaso Sussarellu , alla guida del settore appalti per anni. Via, dal primo novembre, anche il veterinario provinciale.

Ma il calo del personale si farà sentire anche il prossimo anno, quando ad andare in pensione dovrebbero essere altri 12 direttori di uffici. Alla base della riorganizzazione, c'è la legge provinciale 7 dell'aprile di quest'anno, relativa al riordino della dirigenza e dell'organizzazione della Provincia, che modificando testualmente la legge sul personale della Provincia 1997, ha disciplinato, in particolare, la struttura organizzativa della Provincia, prevede la rimodulazione dell'articolazione organizzativa, la ridefinizione delle strutture organizzative dirigenziali e il riordino dell'assetto della dirigenza, anche con riferimento alla definizione del fabbisogno di dirigenti e alla determinazione di appropriate modalità di reclutamento e di conferimento degli incarichi dirigenziali.

Le nuove disposizioni definiscono l'articolazione organizzativa della Provincia stabilendo, in particolare, le tipologie, le caratteristiche e il numero massimo delle strutture organizzative e delle unità di missione e demandano alla giunta provinciale il compito di individuare nell'atto organizzativo della Provincia (di seguito Atto organizzativo) la denominazione e le specifiche competenze delle stesse, al fine di rappresentare in modo unitario tutta la struttura organizzativa provinciale.

Con la delibera 1509 di quest'anno, la giunta provinciale aveva già approvato l'Atto organizzativo, rinviando a un successivo provvedimento l'integrazione dello stesso per la sola parte relativa agli Uffici e Incarichi speciali. Ciò è avvenuto in considerazione della necessità di rivedere i compiti degli uffici al fine di adeguarli alle nuove competenze delle strutture organizzative e delle unità di missione definite dall'Atto organizzativo stesso. 

Per quanto riguarda gli incarichi speciali ai direttori, si è alzata a 30 la quota delle strutture, mentre prima erano 29, mentre gli uffici sono arrivati a quta 213 (contro i circa 250 massimi previsti dall'organizzazione della macchina provinciale). La nuova organizzazione, tranne alcuni casi specifici, è partita dal sette ottobre.

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