Vitalizi: recuperati 3,8 milioni. Serviranno per famiglie e lavoro

di Luisa Maria Patruno

Il Comitato dei garanti costituito dalla giunta regionale si riunirà lunedì prossimo per decidere quali progetti finanziare con i 3.865.000 euro di vitalizi anticipati e poi restituiti dagli ex consiglieri provinciali in base alla riforma del 2014 e confluiti fino ad ora nel Fondo regionale per il sostegno della famiglia e l'occupazione, che è stato istituito con la stessa legge proprio per utilizzare in scopi socialmente senz'altro più utili i soldi recuperati. Il 9 settembre, poi, si riunirà la giunta regionale per assegnare i fondi alle due Province - metà per ciascuna - ovvero 1.932.500 euro che dunque potranno essere utilizzati già entro la fine di quest'anno o al massimo all'inizio 2016.

«Le Province di Trento e Bolzano - spiega l'assessora regionale alle politiche sociali, Violetta Plotegher (Pd), - hanno presentato domande per 35 progetti complessivi, di cui 19 per l' occupazione e gli altri 16 per la famiglia . La Provincia di Trento ha puntato più su progetti mirati a favorire la creazione di posti di lavoro o di accompagnamento al lavoro, mentre l'Alto Adige ha diviso equamente le proposte. La legge e i criteri che sono stati fissati per la gestione dei soldi recuperati nel fondo prevedono infatti che le risorse siano spese prioritariamente per interventi nuovi, attivabili nel breve periodo».

I 3,8 milioni presenti nel Fondo, che sono parte di quanto restituito degli anticipi in contanti dei vitalizi ricevuti dagli ex consiglieri e poi ricalcolati al ribasso, sono ancora una cifra piuttosto piccola rispetto al totale che dovrebbe rientrare nelle casse del bilancio regionale. Basti dire che mancano all'appello ancora 6,7 milioni di euro che sono le cifre dei contanti che gli ex consiglieri che hanno fatto ricorso al tribunale non intendono restituire.

In compenso, però, informa l'assessora Plotegher, sono rientrati nella disponibilità della Regione 11.690.000 euro di quote del Fondo Family (su un totale di 14.390.000 da recuperare) che erano state assegnate agli ex consiglieri o a consiglieri che non avevano ancora maturato il diritto a ricevere il vitalizio. E ora anche queste somme potranno essere fatte confluire nel nuovo Fondo per il sostegno della famiglia e l'occupazione mettendo a disposizione una cifra molto più consistente.

«La giunta regionale - spiega l'assessora Plotegher - dovrà decidere la messa a disposizione del Fondo anche di questa nuova somma, che può incrementare il finanziamento dei progetti presentati dalle due Province. Io proporrò inoltre che nel 2016 si possano coinvolgere anche le associazioni e il privato sociale che volessero presentare progetti per l'occupazione e la famiglia con un bando pubblico per le risorse da usare nel corso del 2016 e 2017».
Il Fondo fu voluto in particolare proprio dal Partito democratico per dare un segnale di come i soldi dei vitalizi d'oro possano andare a chi ha più necessità, sottolineando così il contrasto tra cosa si riesce a fare con i vitalizi recuperati e cosa invece si potrebbe fare ma non si può fare, perché gli ex consiglieri regionali hanno ingaggiato una battaglia per tenersi stretti milioni di euro, che dovrebbero rientrare nella disponibilità pubblica, rifiutandosi di ottemperare alla nuova legge.

«Ci sarà la massima trasparenza sull'uso di questi soldi del Fondo - assicura Plotegher - e in questo senso abbiamo sollecitato le due Province non solo a dare il dettaglio dei singoli progetti finanziati, ma anche poi a fornire i rendiconti. Tutto sarà pubblicato sul sito della Regione e quindi visibile». Il Comitato dei garanti , che dovrà vagliare i progetti, è composto oltre che dall'assessora regionale, dalla presidente del consiglio regionale, Chiara Avanzo , dal consigliere di minoranza Massimo Fasanelli , da dirigenti dei servizi lavoro e famiglia delle due Province e da rappresentanti dei sindacati e della Caritas di Trento e Bolzano. Per il Trentino ci sono Roberto Calzà (Caritas), Antonietta Pellegrino (sindacati), i dirigenti provinciali Sergio Vergari e Luciano Malfer e il funzionario regionale Lorenzo Holler .

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