Fraccaro (M5S): una proposta per democratizzare i referendum

«Una corretta regolamentazione dell’istituto referendario per liberare la politica dalla partitocrazia e per restituire la sovranità ai cittadini è l’obiettivo che il M5S vuole perseguire con questa proposta legislativa». Lo dichiara il deputato trentino del movimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro.

L’idea originaria è scaturita da un’attenta disamina del rapporto virtuoso tra democrazia, prosperità economica e felicità dimostrato dai più recenti studi di carattere interdisciplinare ed è stata validata da un lungo iter partecipativo che ha coinvolto attivamente gli iscritti alla piattaforma Lex», aggiunge.

«Per la redazione del testo - spiega - ci siamo ispirati alle raccomandazioni della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa e soprattutto alle best practice in uso negli altri paesi occidentali in materia di democrazia diretta.

È infatti ormai imprescindibile conformare la legislazione nazionale agli standard del diritto internazionale anche per quanto concerne la partecipazione popolare al procedimento di formazione delle leggi.

I pilastri su cui abbiamo sviluppato la proposta sono quindi l’abolizione del quorum e l’introduzione dell’iniziativa popolare a voto popolare, del referendum confermativo facoltativo e del referendum confermativo obbligatorio per le modifiche costituzionali e per la ratifica dei trattati internazionali che prevedono la cessione di sovranità da parte dello Stato italiano».

«È indubbio che, dopo un proficuo utilizzo nel periodo compreso fra il 1974 e l’inizio degli anni ‘90, l’istituto referendario è stato ripetutamente svilito con sistematiche azioni di sabotaggio per mano dei partiti. Contrariamente a tale tendenza, il M5S si è invece prefissato di rilanciarlo per una concreta realizzazione del principio della partecipazione popolare. La nostra proposta di legge - conclude il deputato Fraccaro - mira a colmare un gap democratico che fu evidenziato già in fase costituente da Costantino Mortati e che anche il governo Renzi, prima o poi, dovrà riconoscere».

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