Pasticcio Irpef, ai pensionati solo 12,5 euro in più al mese

di Luisa Maria Patruno

Quest'anno 40 mila pensionati che dichiarano meno di 15 mila euro l'anno (al di là degli incapienti che già non pagano tasse) godranno di una agevolazione media di 150 euro all'anno sull'Irpef, ovvero poco più di 12,5 euro al mese, neanche mezzo caffè al giorno.

Questa geniale novità è stata approvata all'unanimità dal consiglio provinciale che ha deciso di distribuire in questo modo uno sgravio di 6 milioni di euro sull'addizionale regionale Irpef.

Il disegno di legge è il frutto di un compromesso raggiunto tra tutte le opposizioni e la giunta Rossi, dopo che durante la discussione della legge finanziaria, a dicembre, la maggioranza aveva approvato per errore un emendamento del consigliere del Movimento 5 Stelle, Filippo Degasperi , che aboliva interamente l'addizionale Irpef facendo mancare di botto 89 milioni di euro.

Poiché evidentemente questo sarebbe stato insostenibile per il bilancio della Provincia, il presidente Ugo Rossi , primo responsabile della distrazione che ha prodotto il pasticcio, e le opposizioni hanno concordato una riduzione dell'addizionale Irpef di almeno 6 milioni di euro, che con la legge approvata ieri è stata concentrata a favore dei pensionati.
La legge azzera interamente l'addizionale Irpef, (pari all'1,23% che comprende lo 0,9% applicato dalla Provincia e lo 0,33% applicato dal governo come riserva all'erario) per pensioni inferiori a 15.000 euro lordi. Si stima che in Trentino le persone rientranti in questa categoria siano circa 65.000. Di questi però 25.000 sono quelli che rientrano nella categoria degli «incapienti», e quindi che già ora non versano l'addizionale Irpef (si tratta di titolari di pensione con reddito che non supera i 7.500 euro annui).

Per tutti gli altri pensionati, l'aliquota dell'addizionale regionale sull'Irpef rimane invariata.
Sempre ieri, con un emendamento proposto dall'assessore al turismo Michele Dallapiccola, a soli due mesi dall'approvazione della Finanziaria che aveva fissato l'introduzione della tassa di soggiorno dal primo maggio, il consiglio provinciale ha rimesso mano alla legge per fare slittare di 6 mesi l'applicazione della nuova imposta portandola al primo novembre.

L'effetto è che vengono a mancare dal bilancio della Provincia, 5 milioni di euro: 3,8 milioni saranno recuperati dai fondi di riserva mentre i restanti 1,2 milioni saranno tagliati dalla promozione, in particolare ha detto l'assessore Michele Dallapiccola dal «Fondo progettualità interambito» delle Apt che doveva essere attivato proprio quest'anno e invece viene così azzerato.

Walter Viola (Progetto Trentino) ha sottolineato che l'emendamento dell'assessore Dallapiccola si poteva evitare visto che in occasione della discussione della Finanziaria lui aveva proposto, con un emendamento che allora fu bocciato, proprio di applicare la legge dal primo novembre. «Allora - spiega Viola - l'assessore Dallapiccola sosteneva che non si poteva rinviare l'applicazione della tassa proprio perché servivano i soldi per il Fondo per la promozione interambito. Prendo atto che dopo due mesi ha cambiato idea».

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