Ortodossi, il grande scisma fra Russia e Ucraina

Nasce la nuova chiesa ortodossa ucraina, indipendente dal patriarcato di Mosca, ed è una notizia epocale, che mina l’ordine tradizionale delle fedi ortodosse (che fra l’altro hanno milioni di adepti anche nel Nordamerica). Dopo mesi di frizioni e veri e propri scontri tra la Russia e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, che da «primus inter pares» dell’ortodossia ha deciso di concedere a Kiev l’agognata autocefalia, l’Ucraina ha dunque una sua chiesa unificata con un suo capo autonomo, il metropolita Epifanio, eletto ieri allo storico concilio presso la cattedrale di Santa Sofia. Una svolta molto «politica» che promette di aumentare ancor di più le tensioni con il Cremlino.

Al sinodo, infatti, ha partecipato anche il presidente Petro Poroshenko (come osservatore senza diritto di voto). «Questo giorno sacro - ha commentato dopo la nomina di Epifanio - sarà ricordato come il momento della definitiva indipendenza ucraina dalla Russia».

Per Poroshenko si tratta di una vittoria personale importante poichè la creazione della nuova chiesa era diventato un tema chiave della sua campagna elettorale. Migliaia di fedeli e curiosi si sono riuniti davanti alla cattedrale per attendere la fine dei lavori del concilio, ai quali il presidente - in picchiata nei sondaggi - si è rivolto in una specie di comizio. «Stiamo tagliando i lacci che ci legano all’impero, stiamo tornando sulla via indicata da Dio», ha aggiunto trionfale Poroshenko.

Epifanio, 39 anni, di fatto è il numero due della chiesa del patriarcato di Kiev, guidata da Filarete, una delle tre congreghe in cui era divisa la comunità ortodossa ucraina. Per Mosca si tratta di uno smacco e di un danno serio, poichè molti dei fedeli che ingrossano le file del patriarcato guidato da Kirill, tra i più potenti della galassia ortodossa, si trovano proprio in Ucraina. Da oggi, non più.

Non è dunque una sorpresa se Mosca non riconosce come legittima - anzi, dettata da ragioni politiche «atlantiste» - la decisione presa da Bartolomeo di Costantinopoli.

Epifanio ora potrà fregiarsi del titolo di «metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina», chiara eco all’odiato rivale Kirill, conosciuto come «patriarca di Mosca e di tutte le Russie». Anzi, proprio Bartolomeo, per evitare ulteriori frizioni, ha impedito l’uso del titolo patriarca al nuovo capo della chiesa ucraina.
Mosca e Costantinopoli sono d’altra parte ormai in totale rotta di collisione: Kirill ha interrotto i rapporti canonici fra le due chiese e ha proibito di nominare il patriarca Bartolomeo nelle liturgia russa. Il prossimo passo ora è la consegna del tomos (ovvero la «licenza» ufficiale d’indipendenza), probabilmente il prossimo 6 gennaio, vigilia del Natale ortodosso. Le voci dicono che sarà Epifanio a recarsi a Istanbul per ricevere il documento, segnando così la chiara supremazia di Costantinopoli in quel che sino ad oggi era chiaro dominio di Mosca.

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