Gasol, campione Nba che salva i migranti come volontario

Dalla Nba alle operazioni di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo: la star che trascorre l'estate a salvare vite e non su uno yacht di lusso, che ovviamente potrebbe permettersi. 

C'era anche Marc Gasol, senza canotta numero 33 ma con caschetto e salvagente (nella foto con gli occhiali da sole), sulla nave della Proactiva Open Arms che ha salvato in mare Josephine, la donna sopravvissuta 48 passate alla deriva: «Quelle persone - ha detto il campione di basket spagnolo - vanno salvate. Pensando ai miei due figli ho deciso che dovevo fare qualcosa».   

Gasol, 33 anni, 2 metri e 16 di pura classe, cestista dei Memphis Grizzlies con uno stipendio di oltre 20 milioni di dollari all'anno, ha postato sul suo profilo Twitter un'immagine che lo ritrae durante l'operazione. "Frustrazione, rabbia, impotenza - scrive il giocatore - È incredibile come così tante persone vulnerabili vengano abbandonate alle loro morti in mare. Profonda ammirazione per quelli che stavolta chiamo i miei compagni di squadra".

 

 

Il campione è stato poi intervistato dai media catalani, con frasi riprese da tutti i quotidiani del mondo, e ha raccontato quanto accaduto in mare: «ha poi raccontato ai media catalani: «Abbiamo salvato Josephine, caricata a bordo della barca e poi sulla nave, dove i medici le hanno prestato le prime cure. Era scioccata, spaventata, Le abbiamo detto che l'avremmo aiutata».

Poi Gasol ha spiegato perché una star dello sport come lui si trovasse a bordo di una Ong salvando vite umane: «Perché sono qui? La fotografia che nel 2015 ha fatto il giro del mondo, quella del piccolo Aylan Kurdi, morto in un naufragio sulle rive della Turchia, mi ha provocato un senso di rabbia. A quel punto per me era chiaro che tutte le persone devono fare la loro parte per far sì che queste cose non accadano più. È stato allora che ho incontrato la gente di Open Arms. Mi hanno fatto capire che è una realtà drammatica in cui vivono molti bambini in tutto il mondo. Per me è stato uno shock. Così mi sono messo a disposizione. Ammiro le persone delle Ong, che hanno messo a disposizione loro risorse economiche, logistiche, personali per aiutare i disperati. Ammiro chiunque fa qualcosa, senza aspettare che gli altri lo facciano».

 
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