Abusi sessuali a Hollywood C'è anche Dustin Hoffman

È un effetto domino. A distanza di anni a Hollywood si fanno sentire uomini e donne. Una specie di «caduta degli Dei» con denunce «in differita».

Harvey Weinstein, Kevin Spacey e adesso Brett Ratner e Dustin Hoffman.

Sei donne - tra cui l’attrice Olivia Munn - hanno accusato il regista di «Family Man» e «Red Dragon┌ di molestie sessuali. Mentre sull’Hollywood Reporter una scrittrice e “career coach”, Anna Graham Hunter, ha messo in piazza l’80enne protagonista del «Laureato» per averla molestata quando, nel 1985, era stagista sul set del film per la tv «Morte di un commesso viaggiatore».

«Avevo 17 anni, ora ne ho 49 e capisco meglio. Lui era un predatore, io ero una bambina».  Hoffman si è scusato: «Quelle azioni non riflettono chi sono io». Ma non basta e il marchio a fuoco ora è su uno dei divi più amati di Hollywood.

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Continua intanto lo stillicidio di accuse nei confronti di Spacey (nella foto sotto). Un picnic di lusso allestito sul palcoscenico del leggendario Old Vic di Londra. Calici di champagne, luci ad effetto come per una nuova produzione di Shakespeare. Era la messinscena, secondo il racconto di una delle sue presunte vittime, che il divo di House of Cards architettava per sedurre giovani aspiranti attori, «invitati a teatro con la scusa di parlare delle loro carriere».

La novità, stavolta, è che le accuse di abusi sessuali nei confronti dell’attore due volte premio Oscar per «I soliti sospetti» e «American Beauty» sono recenti.

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Risalgono cioè agli anni tra 2004 e 2015 in cui Spacey era direttore artistico del celebre teatro londinese, non a tre decenni fa fa come nel caso di Anthony Rapp, l’aspirante star che Spacey avrebbe molestato quando il ragazzo aveva appena 14 anni.
 
«Sembra che l’unico requisito per Spacey di sentirsi libero di toccarci fosse di essere un maschio sotto i 30 anni», ha scritto sulla sua pagina Facebook l’attore Robert Cavazos, alla cui denuncia si è unito Daniel Beal, un barista del West Sussex.

Spacey gli si sarebbe avvicinato una sera durante una pausa dal lavoro e si sarebbe aperto i pantaloni invitando il giovane a guardare: «Grosso no?».

Allo scoperto anche il regista Tony Montana che, in una intervista a Radar Online, ha accusato Spacey di averlo aggredito nel 2003 in un pub di Los Angeles: «Mi ha messo la mano sull’inguine e ha strizzato con forza tutti i miei attributi».

E c’è poi un uomo, protetto dall’anonimato, che alla tv britannica ha raccontato di esser stato invitato da Spacey nella sua abitazione di New York.

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Respinte le avance del padrone di casa, il giovane si era risvegliato sul divano con la testa dell’attore sul suo stomaco: all’epoca aveva 17 anni. L’ennesimo caso su cui potrebbe presto indagare la magistratura.

La polizia di Beverly Hills ha annunciato ieri di aver aperto inchieste penali sulle denunce ricevute sul conto di Weinstein e dello sceneggiatore e regista James Toback, quest’ultimo al centro, secondo il Los Angeles Times, di accuse da parte di oltre 300 donne. Weinstein è sotto inchiesta per aggressione sessuale e stupro anche a Los Angeles, New York e Londra.

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