La resistenza dei nativi Canada e petrolio: il docufilm

di Andrea Tomasi

Un’ottantina di chilometri di vallata fertile da allagare con una diga che alimenterà il fracking per l’estrazione del gas, migliaia di ettari di foreste intonse da sventrare per il passaggio di gasdotti, una costa vergine da trasformare in zona industriale con la costruzione di impianti di raffreddamento del gas e moli di attracco per navi cisterna per l’export attraverso l’Oceano Pacifico nonché tre nuovi oleodotti che faranno aumentare di oltre due milioni di barili al giorno l’estrazione di sabbie bituminose dell’Alberta. Benvenuti nel West canadese. Benvenuti nel Canada di Justin Trudeau.

Parla di ambiente violentato e della resistenza dei nativi il documentario firmato da Paola Rosà (giornalista professionista, ex redattrice dell'Adige e traduttrice) e da Antonio Senter (riprese video).

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Il film - pubblicato sull'Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo - è stato realizzato in Canada dal giugno all’ottobre 2016 dai due autori, che autofinanziandosi hanno percorso il tragitto dei previsti gasdotti dalla valle del Peace River all’Oceano Pacifico in British Columbia. Il progetto di documentazione della resistenza nativa proseguirà quest’anno, 2017, con altri quattro mesi di viaggio oltreoceano, per seguire le proteste contro il nuovo oleodotto Trans Mountain previsto dall’Alberta a Vancouver.

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