Peschereccio cinese affonda un'unità della Guardia costiera di Seul

Lo scontro tra guardia costiera sudcoreana e pescherecci cinesi, nel mirino per le attività illegali nel mar Giallo, è salito di livello: un motoscafo di sorveglianza è stato affondato venerdì pomeriggio a seguito della collisione con una unità della flottiglia di Pechino.

Nessun ferito o danno alle persone, ma l’incidente ha causato la protesta di Seul e creato un caso sul fronte domestico. La guardia costiera ha reso pubblico l’episodio solo con un ritardo di 30 ore in quanto il ministero della Pubblica sicurezza ha riferito che c’è «voluto del tempo» per discutere col ministero degli Esteri la risposta più appropriata da dare.

Il motoscafo da 4,5 tonnellate è affondato a 76 km dall’isola di Socheong, parte dell’amministrazione di Incheon, dove circa 40 pescherecci cinesi stavano pescando illegalmente. Dopo lo scontro, un uomo della guardia costiera è finito in mare e altri 8 sono stati costretti a riparare sui pescherecci che avrebbero voluto bloccare, anche con l’ausilio di colpi di arma da fuoco di avvertimento, ma che hanno opposto un’aggressiva resistenza.

L’incidente è motivo di imbarazzo per il governo di Seul che sta cercando di raffreddare le tensioni con Pechino dopo la decisione di «ospitare» i sistemi anti missile americani Thaad, in funzione di deterrenza verso le intemperanze del Nord, ma che la Cina vede come elemento critico alla propria sicurezza.

Alla fine la protesta formale è stata indirizzata al console generale cinese in Corea del Sud, mentre oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Geng Shuang ha detto che Seul «dovrebbe gestire l’incidente a mente fredda» pensando in base a relazioni bilaterali e stabilità regionale. Commenti che fanno ipotizzare la «non volontà» di soffiare sul caso.

comments powered by Disqus