Filippine, in 2 mesi 1800 morti nella «guerra alla droga»

È balzato a 1.800 morti il bilancio della «guerra alla droga» lanciata dal presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte.

Lo ha reso noto il capo della polizia Ronald Dela Rosa davanti al comitato senatoriale che indaga sugli omicidi extragiudiziali, come riferisce la stampa locale.

Dal primo luglio al 21 agosto, 712 sospetti trafficanti sono stati uccisi in operazioni delle forze dell’ordine. Per altri 1.067 casi la polizia punta l’indice contro gruppi criminali e vigilantes.

Il presidente Duterte minaccia intanto di far uscire il Paese dall’Onu, dopo le critiche alla sua politica sulla droga.

Tre giorni fa, la Commissione diritti umani ha invitato Duterte ad adottare misure per porre fine agli assassini mirati e agli omicidi extragiudiziali.

L’Onu «è inutile» ha detto Duterte.

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