Elezioni spagnole, Pp avanti La protesta non sfonda

Mariano Rajoy l'inaffondabile sopravvive ad un'altra elezione e anzi è il vincitore relativo delle politiche spagnole, che hanno visto tramontare il "sogno" di Podemos di diventare il primo partito della sinistra superando i socialisti e candidarsi alla guida del governo.

Fra colpi di scena, dopo la pubblicazione di un disastroso exit-poll che dava il partito post-indignado davanti al Psoe e il suo leader Pablo Iglesias in buona posizione per candidarsi a premier di un governo di sinistra, i risultati reali mano a mano hanno rovesciato il quadro politico.

Il Pp di Rajoy si rafforza rispetto a dicembre. Dopo lo spoglio del 90% delle schede cresce di 13 deputati, a quota 136 su 350, con il 32,7% dei voti. In favore del partito del premier ha giocato un effetto Brexit, come sperava il premier uscente, spingendo una parte degli elettori a votare la 'sicurezzà contro l'avventura di Podemos. Così i popolari vampirizzano anche il partito moderato emergente Ciudadanos, che scende da 40 a 32 seggi e al 12,8%.

I socialisti, in leggera flessione a 86 deputati contro i 90 del Congresso uscente - con il 23% - si salvano però dal disastro annunciato dai sondaggi, che unanimi prevedevano il sorpasso di Podemos. Il partito "viola" registra una forte delusione, dopo che i le inchieste demoscopiche per settimane gli hanno fatto "toccare il cielo", dando a un'ipotetica coalizione Podemos-Psoe guidata da Iglesias quasi la maggioranza assoluta.

Il partito, alleato con Izquierda Unida, si ferma a 71 seggi, lo stesso risultato di dicembre. Questi risultati del "secondo turno", provocato dalla paralisi del parlamento dopo le politiche di dicembre, senza maggioranze chiare e fra veti incrociati dei partiti, rischiano però di non risolvere il problema della governabilità del Paese.

Il quadro rimane complesso e assai frastagliato. I quattro leader in campagna hanno detto di essere determinati ad evitare un nuovo ritorno alle urne. Le trattative però si annunciano difficili. E un terzo scrutinio, fra tre o quattro mesi, non appare impossibile.

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