«Via le foto dei neri dai Kinder» Ferrero replica: odioso razzismo

Jèrome Boateng è nato a Berlino, di professione fa il calciatore, gioca nel Bayern Monaco e ha alzato la Coppa del mondo con la Germania in Brasile. Ha la pelle nera, perché il padre (lo stesso del fratello Kevin-Prince, che gioca nel Milan) è un ghanese.

E per questo è finito, assieme al suo compagno di nazionale di origini turche Ilkay Guendogan (che all'Europeo non ci sarà per infortunio), nel mirino di alcuni militanti del movimento xenofobo e anti-islamico Pegida, cui non è piaciuta l'idea dell'azienda Ferrero di arricchire le confezioni dei cioccolatini Kinder con le facce di 11 calciatori della nazionale tedesca da bambini.

Un'iniziativa di marketing legata agli imminenti campionati di calcio europei. Su una pagina Facebook a nome Pegida Baden-Wuerrtemberg Bodensee sono state pubblicate le immagini delle confezioni, omettendo qualsiasi riferimento al fatto che si trattasse di calciatori e di un'iniziativa legata agli Europei. E a seguire pesanti messaggi d'odio e inviti al boicottaggio di Kinder.

"Mi fanno vomitare", "Non li compro più", "Ci fanno passare cacca per una cosa normale, povera Germania", sono solo alcuni dei commenti aggressivi comparsi nei post. C'è anche chi ha pensato di essere ironico: "Sono forse foto segnaletiche di futuri terroristi?", era la domanda a corredo delle foto.

La reazione è stata immediata. Innanzitutto quella di Ferrero sulla sua pagina Facebook tedesca. "Ci distanziamo espressamente da ogni forma di odio razziale o discriminazione", è stato l'intervento ufficiale dell'azienda, "che non accettiamo né tolleriamo neppure nella nostra comunità di Facebook".

Proprio oggi si è svolto in Svizzera il primo allenamento della nazionale tedesca in vista della spedizione in Francia. Tecnici e dirigenti hanno cercato di tenere i giocatori al riparo da polemiche.

Per questo l'allenatore Joachim Loew ha parlato in conferenza solo di calcio, e la reazione della Federazione è stata affidata al presidente Reinhard Grindel. "La nazionale di calcio è uno degli esempi migliori di una riuscita integrazione - ha detto - e milioni di persone in Germania sono orgogliose di questa squadra proprio perchè è fatta così.

Qui conta il rendimento, non l'origine dei giocatori, nè la loro religione". E ha concluso: "Non c'è altro da aggiungere su osservazioni di così cattivo gusto".

Plauso per l'iniziativa di Ferrero è giunto da molti utenti sulla pagina Facebook dell'azienda. Sabine Herten ha scritto: "Una gran bella idea, peccato che su forum di destra viene aizzato odio verso questo prodotto". E Andre Kohnen ha aggiunto: "La vostra iniziativa è giusta, i nostri calciatori nati da genitori immigrati sono la prova che il Paese è cresciuto in meglio".

La rete è stata inondata di fotomontaggi ironici. E alla fine anche il capo di Pegida, Lutz Bachmann, ha preso le distanze. Ha detto che da un anno il gruppo Pegida Baden-Wuerrtemberg non rappresenta ufficialmente il movimento xenofobo e ha bollato l'azione come "assurda e stupida".

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