Obama, arrivo blindato a Parigi, L'omaggio alle vittime del Bataclan

Il presidente americano Barack Obama, appena arrivato a Parigi, poco prima dell’una di mattina, ha fatto una sosta fuori programma davanti alla sala concerti del Bataclan, il teatro della strage del 13 novembre, dove sono morte 90 persone. Al suo fianco, rende noto la casa Bianca, il presidente francese Francois Hollande. Insieme ad Obama e Hollande, anche il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo.

Il presidente americano si è quindi fermato per alcuni minuti in silenzio davanti alle tantissime candele e ai tantissimi fiori posti dai parigini a ricordo delle vittime. Lui stesso ha posto in terra una rosa bianca. Subito dopo il presidente americano, dopo aver salutato Hollande con un veloce abbraccio, è risalito sulla sua auto senza rilasciare dichiarazioni, diretto alla residenza dell’ambasciatore Usa (l’Hotel de Pontalba), nel centro della capitale francese. I giornalisti del pool della Casa Bianca al seguito del presidente spiegano che la fermata al Bataclan non era nel programma ufficiale, ma era stata preparata da giorni. Raccontano quindi come la visita si sia svolta in un clima quasi surreale, in una Parigi totalmente deserta.

La Conferenza di Parigi è l’occasione per il mondo di mostrarsi unito nel costruire un futuro migliore per i nostri figli: è il messaggio postato da Barack Obama su Facebook prima della sua partenza per la capitale francese. Obama sottolinea quindi come la leadership dell’America sulle politiche ambientali stia aiutando a fare progressi. «Le nostre imprese e i nostri lavoratori - scrive - hanno dimostrato che è possibile fare passi in avanti verso un futuro più pulito anche mentre si creano nuovi posti di lavoro e l’economia cresce». «La nostra produzione industriale - prosegue il presidente americano - è al livello più alto di sempre, ma le nostre emissioni inquinanti sono ai minimi da 20 anni».

Sono imponenti le misure di sicurezza per Barack Obama. Gli agenti del Secret Service - raccontano i giornalisti del pool al seguito del presidente - hanno ispezionato tutta l’area prima che Obama scendesse a terra e hanno perquisito tutti i veicoli del corteo presidenziale, ricorrendo anche a un’unità di cani anti-bomba. Ad accogliere il presidente degli Stati Uniti c’era l’ambasciatore americano a Parigi, Jane Hartley. Entrato rapidamente nella sua auto superblindata denominata «The Beast», appositamente trasportata da Washington per i suoi spostamenti nella capitale francese, Obama si è diretto verso l’albergo. Anche qui lungo la strada imponenti misure di sicurezza, con parte dell’autostrada bloccata per l’occasione.

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