Hollande agli alleati: tutti uniti per distruggere l'Isis

«La Francia è in guerra». Lo ha detto il presidente francese Francois Hollande a Versailles davanti le Camere riunite dopo gli attentati di Parigi. In Francia, ha aggiunto, abbiamo bisogno di un «regime costituzionale in grado di gestire la lotta a questo nemico. Ritengo, in coscienza, che dobbiamo far evolvere la nostra Costituzione per agire contro il terrorismo di guerra», ha spiegato Hollande davanti al congresso, evocando le riforme dell'articolo 16 (sui poteri straordinari del presidente in caso di minaccia allo Stato) e del 36 (sullo stato di guerra e interventi armati all'estero).

Hollande, annunciando anche intervente nella legislazione ordinaria per favorire l'antiterorrisimo, ha invitato gli altri Paesi ad allearsi alla Francia per dichiarare guerra all'Isis e affrontare anche militarmente il califfato.

«La Francia - ha annunciato - intensificherà gli attacchi in Siria. I miei complimenti ai piloti francesi che hanno portato a termine l'operazione» a Raqqa. «Non dobbiamo contenere quest'organizzazione, la dobbiamo distruggere», ha aggiunto riferendosi all'Isis.

E tutta la Francia si è fermata per un minuto ieri a mezzogiorno in memoria delle 129 vittime degli attacchi terroristici di venerdì sera a Parigi. Lo riferiscono i media francesi. Ieri mattina hanno riaperto tutte le scuole, alle 13 musei, teatri e altri luoghi di cultura.

Il presidente Hollande ha osservato il minuto di silenzio alla Sorbonne, al termine del quale ha intonato la Marsigliese insieme al congresso riunito a Versailles.

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