Cooperante italiano ucciso per strada in Bangladesh

Un agguato in piena regola, nel cuore diplomatico della capitale Dacca, su cui si allunga l'ombra dello Stato islamico. Un cooperante italiano, identificato dalla polizia del Bangladesh come Cesare Tavella, di circa 50 anni, è stato ucciso per strada mentre faceva jogging nel quartiere di Gulshan: un commando composto da almeno tre uomini armati lo ha raggiunto in moto e «crivellato di colpi».

Dopo poche ore l'Isis ha rivendicato l'uccisione dell'uomo, secondo quanto riferito dalla direttrice del Site, Rita Katz, su Twitter. Una rivendicazione che le autorità italiane stanno attentamente verificando, se non altro perché l'Isis pare ora rivendicare qualsiasi atto terroristico.
La Farnesina ha confermato il decesso del connazionale a Dacca, senza fornire ulteriori dettagli, mentre l'ambasciata italiana - che ha informato la famiglia - sta seguendo il caso in stretto contatto con gli inquirenti locali.

Tavella lavortava come project manager per la Icco Cooperation, ong olandese presente in Bangladesh: l'esperto italiano coordinava il progetto Proofs (Profitable Opportunities for Food Security) che ha l'obiettivo di migliorare le partiche agricole e la sicurezza alimentare.

Proprio ieri il Foreign Office britannico aveva messo in guardia i propri connazionali dalla minaccia terroristica nel Paese del sudest asiatico, riferendo in particolare di «informazioni affidabili» secondo cui «militanti potrebbero pianificare di colpire interessi occidentali in Bangladesh». Soltanto domenica la squadra australiana di cricket aveva rinviato la propria partenza per un tour nel Paese nel timore di attacchi mirati.

Tavella, milanese residente a Casola Valsenia, paese dell'Appennino Ravennate, era in tenuta da jogging quando è stato raggiunto per strada dal commando armato verso le 19. Testimoni hanno raccontato di aver sentito almeno tre spari, che hanno ferito l'uomo all'addome, alla mano destra e al gomito sinistro. Gli uomini armati hanno quindi lasciato l'italiano «in una pozza di sangue» e sono poi riusciti a scappare. Alcuni passanti hanno quindi caricato il corpo per portarlo agli «United Hospitals», dove Tavella, secondo una fonte ospedaliera, è arrivato già morto «con numerose ferite da arma da fuoco».

La polizia ha subito escluso l'ipotesi della rapina finita male, visto che la vittima aveva ancora con sé tutti i suoi effetti personali.

Secondo il suo profilo sul sito del programma, Tavella aveva cominciato a lavorare nell'ambito dello sviluppo nel 1993, sempre nel settore della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale, in diverse organizzazioni non governative internazionali soprattutto in Asia. Di lui si legge che «si considera un giocatore di squadra, che cerca di fare le cose nel modo più efficiente possibile con un team di persone sorridenti».

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