Debito greco, giorni decisivi per evitare il default

Sono giornate decisive per la crisi greca, giorni di lavori intensi per i leader che vogliono scongiurare l'ipotesi di un default venerdì, quando scade la nuova rata Fmi. Se da un lato i creditori, Ue compresa, preparano un piano che non prevede grandi concessioni ad Atene, dall'altro il premier greco Alexis Tsipras anticipa una proposta di rientro più morbida. Sullo sfondo, oltre al rischio di uscita di Atene dall'eurozona, anche quello di nuove elezioni politiche, perché il governo ha ribadito di essere stato eletto sulla base di un mandato preciso e dunque non può accettare da Ue e Fmi condizioni che esulano da questo patto con i cittadini.

C'è stato a Berlino un super vertice con Merkel-Draghi-Hollande-Lagarde e Juncker. E intanto il premier Tsipras annuncia la sua proposta di accordo. Ma le parole del presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem frenano gli entusiasmi.

Tsipras, presentata proposta di accordo - Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha detto che la Grecia ha presentato una proposta di accordo con i creditori lunedì notte.
Tsipras non ha dato dettagli sul documento presentato limitandosi a dire che contiene "proposte realistiche". Parlando all'emittente statale Nerit Tv - riferisce Bloomberg - Tsipras ha ribadito che ora la "decisione spetta alla leadership politica dell'Europa" e si è detto convinto che i leader europei saranno realistici.

Nella proposta di accordo inviata da Atene ai creditori è indicato l'obiettivo di un surplus primario per il 2015 dello 0,8% e dell'1,5% per il 2016; e per l'Iva tre aliquote al 6%, 11% e 23%. Lo scrive Bloomberg citando l'agenzia Ana, facendo riferimento alla proposta di 47 pagine inviata lunedì ai creditori.

Dijsselbloem, creditori ancora lontani da accordo - I creditori sono ancora lontani dal trovare un accordo con la Grecia. Lo ha detto il ministro delle finanze olandese e presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem in un'intervista alla tv Rtlz. "Ci sono progressi ma non sono sufficienti", ha detto Dijsselbloem secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. Per Dijsselbloem il pacchetto deve essere "forte" come il precedente e "deve soddisfare le condizioni economiche e finché non si soddisfano quelle, non arriveremo ad un accordo".

Ue: lavoro prosegue, ancora non ci siamo  - "Il lavoro tecnico sui negoziati prosegue, ancora non ci siamo": lo ha detto la portavoce dei commissari Ue Moscovici e Dombrovskis spiegando che in queste ore le istituzioni e la Grecia si stanno scambiando "molti documenti", ed è "un buon segno".

Merkel-Draghi-Lagarde, lavoro continui con intensità - ''Il lavoro deve continuare con maggiore intensità''. E' questo il messaggio che arriva dal vertice d'emergenza sulla Grecia convocato a Berlino e al quale hanno partecipato Mario Draghi, Angela Merkel, Christine Lagarde, Francois Hollande e Jean-Claude Juncker.

I leader si sono incontrati in serata a Berlino per discutere lo stato ''attuale delle trattative in corso fra le istituzioni e il governo greco. Si sono detti d'accordo sul fatto che il lavoro deve ora continuare con maggiore intensita'. I leader sono stati in stretto contatto negli ultimi giorni e vogliono rimanerlo nei prossimi''.

Stampa, creditori preparano nuova proposta per Atene - I rappresentanti dei creditori stanno mettendo a punto una nuova proposta da presentare alla Grecia nel tentativo di superare l'impasse negoziale e sbloccare nuovi aiuti prima della scadenza di venerdì prossimo, quando Atene dovrà rimborsare 300 milioni di euro al Fmi. Lo scrive Bloomberg citando fonti vicine al dossier secondo cui la decisione in tal senso sarebbe stata presa dopo il vertice di ieri tra i leader di Germania, Francia, Commissione europea, Fondo monetario internazionale e Bce.

Grecia ripagherà 300mln a Fmi il 5 giugno se ci sarà accordo - La Grecia farà un pagamento di 300 milioni di euro per al Fondo Monetario Internazionale (Fmi) venerdì 5 giugno se entro quel giorno avrà raggiunto un accordo con i creditori anche qualora non ricevesse in tempo ulteriori aiuti. Lo riferiscono i media ateniesi citando dichiarazioni fatte da una fonte vicina al governo ellenico.

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