Tecnico militare denuncia: "I sottomarini nucleari inglesi non sono sicuri"

È il deterrente atomico britannico, l’arsenale che dovrebbe essere più impenetrabile dalle intrusioni. Ma non sarebbe così. I sottomarini atomici del programma «Trident», promosso dal governo di David Cameron in un clima di nuova guerra fredda, sono minacciati da falle nella sicurezza che consentono fra l’altro il possibile accesso d’intrusi, perfino di terroristi.

A denunciarlo è quello che la stampa del Regno Unito già definisce come la «talpa» della Royal Navy, William McNeilly, un tecnico ingegnere di bordo che ha pubblicato online un dossier di 18 pagine rivelando i rischi altissimi che i britannici starebbero correndo. McNeilly, 25enne di Belfast, che è da giorni irreperibile ma che sarebbe pronto a consegnarsi come ha fatto sapere dal suo profilo Facebook, dice di non essere pentito per quello che ha fatto e di aver «servito il popolo britannico». Di fronte alla sua denuncia, si è subito mossa la Royal Navy che ha minimizzato l’accaduto e ha attaccato la «talpa», defindola un marinaio inesperto, con scarsa conoscenza del programma Trident.

Ma McNeilly, facendo sentire la sua voce da internet, ha affermato che non poteva più rimanere in silenzio di fronte «a un disastro che può accadere in ogni momento». Per la «talpa», la sicurezza della base di Faslane in Scozia, dove sono ospitati i sottomarini, fa acqua da tutte le parti. I documenti di identificazione dei militari che entrano sono controllati raramente e si possono introdurre con facilità delle borse a bordo dei sottomarini senza il rischio di essere perquisiti.
McNeilly sostiene che ci sono controlli più rigidi se si vuole andare in una discoteca. E ancora: «È solo una questione di tempo e si infiltrerà uno psicopatico o un terrorista». C’è anche il rischio che qualcuno, magari travestito come uno dei contractor civili che operano nella base, riesca a portare una bomba a bordo «causando il peggiore attacco terroristico che la Gran Bretagna e il mondo abbiano mai visto».

Le affermazioni di McNeilly, e soprattutto la loro veridicità, saranno ora attentamente valutate all’interno di una inchiesta che è stata lanciata dalla Royal Navy. Di sicuro questo dossier si aggiunge alla già grande polemica attorno al sistema Trident che i conservatori di Cameron hanno promesso di sviluppare con un investimento miliardario nei prossimi anni. Alla presenza dei sottomarini nucleari in Scozia si oppone invece la «first minister» scozzese Nicola Sturgeon, che promette di dar battaglia sullo sviluppo del Trident.

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