Nepal, superati i 7.000 morti Le vittime straniere sono 54

C'è la possibilità che si possa raggiungere le 10mila come stimato alcuni giorni fa dal governo, ma nessuno si azzarda ancora a quantificare il numero dei dispersi

Ad una settimana dal violento sisma il Nepal è ancora in piena emergenza sia per quanto riguarda i soccorsi che per la distribuzione degli aiuti umanitari a circa 2,8 milioni di terremotati. Anche ieri il bilancio è aumentato superando le 7mila vittime, tra cui 54 stranieri. C'è la possibilità che si possa raggiungere le 10mila come stimato alcuni giorni fa dal governo, ma nessuno si azzarda ancora a quantificare il numero dei dispersi. Diverse zone al di fuori della valle di Kathmandu sono raggiungibili soltanto con gli elicotteri.

Tra coloro che mancano all'appello c'è anche un numero imprecisato di stranieri. Ieri sera il portavoce della delegazione dell'Unione Europea, Ambar Mainali, ha detto che le ambasciate europee sono «freneticamente» al lavoro per rintracciare i propri cittadini, ma non ha precisato di quanti non si hanno ancora contatti. Venerdì era circolata la stima di mille europei non rintracciati, ma «questa cifra è diminuita». È probabile che neppure le autorità di Bruxelles abbiano una situazione chiara del disastro.

Per quanto riguarda gli italiani, sono ancora in corso le verifiche da parte dell'Unità di crisi della Farnesina, dislocata a Kathmandu, per rintracciare gli ultimi due turisti di cui non si hanno notizie. Altri trekkers, intanto, sono giunti a Kathmandu e sono in attesa di rientrare in Italia. Più preoccupante è la situazione dei francesi in quanto sono ancora 135 i cittadini di cui non si hanno notizie dal giorno del terremoto. Lo riferisce un tweet del ministero degli Esteri francese, aggiungendo che «tre sono morti, un quarto è presunto disperso».

Le autorità nepalesi sono ormai convinte che non ci sia più alcuna possibilità di trovare superstiti. Un portavoce del ministero degli Interni, Laxmi Dhakal, ha detto che «sarebbe un miracolo se qualcuno fosse ancora vivo». Ma nonostante le speranze siano ridotte al minimo, per ora non è ancora stata dichiarata la fine delle ricerche, anche se alcuni team internazionali sono già partiti.

Per quanto riguarda la distribuzione degli aiuti umanitari internazionali, continuano a infuriare le polemiche. Le autorità nepalesi sono state accusate di applicare dei dazi doganali ad alcuni articoli. Purtroppo la disorganizzazione del governo ha causato ritardi anche al dispiegamento dell'ospedale da campo della Protezione civile italiano che soltanto ieri ha ricevuto la destinazione. È previsto che il team di 36 medici e vigili del fuoco parta stamattina insieme al materiale per una località a circa 100 chilometri dalla capitale.

Il governo di Kathmandu, intanto, ha rinnovato un appello per circa 400mila tende per i senza tetto che sono quasi mezzo milione e per generi di prima necessità come farina, zucchero e sale. Tra poche settimane inizierà la stagione monsonica e quindi occorre fare in fretta per offrire un riparo agli sfollati. Finora la comunità internazionale ha risposto con lo stanziamento di circa 68 milioni di dollari. È quanto si legge in un nota diffusa dal commissario europeo per gli Aiuti umanitari Christos Stylianides al termine della visita sul terreno. In particolare, tre milioni di euro sono stati stanziati dalla Commissione Ue in risposta alle emergenze più immediate. Altri 25 milioni da Stati dell'Unione.

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