La Giordania si vendica, giustiziata al-Rishawi

Lo choc corre sul Web.  Secondo la brutale logica "occhio per occhio, dente per dente", la Giordania ha vendicato il suo pilota, il tenente Moaz al-Kassasbeh, bruciato vivo in una gabbia da militanti dell'Isis. All'alba è stata infatti giustiziata ad Amman, Sajida al-Rishawi, la donna irachena condannata per gli attentati del 2005 nella capitale giordana. Lo ha detto un portavoce del governo, che aveva tentato di trattare il suo rilascio in cambio della liberazione del pilota poi barbaramente ucciso. Giustiziato anche un altro prigioniero, Ziad al-Karbouli.

Intanto, il grande imam di Al Azhar del Cairo, responsabile di uno dei principali centri d'insegnamento religioso dell'Islam, ha sostenuto che i terroristi dell'Isis andrebbero "crocifissi" e bisognerebbe tagliare loro mani e piedi. Il grande Imam, Ahmed Al Tayyeb, in un comunicato dell'Università di Al Azhar, nel riferirsi al pilota giordano arso vivo ha "espresso il sua profonda indignazione di questa azione terrorista ignobile che esige la sanzione indicata dal Corano per questi tiranni che corrompono e che fanno la guerra ad Allah e il suo messaggero. Devono essere uccisi, crocefissi e bisogna tagliare loro le mani e i piedi , ha aggiunto l'imam riferendosi alla punizione coranica del taglio incrociato della mano destra e del piede sinistro. L'imam fra l'altro ha definito l'Isis un'"organizzazione terrorista satanica" e ha affermato che l'uccisione del pilota giordano "è un'azione maligna" respinta da tutte le religioni. Al Tayyeb inoltre ha fatto appello "alla comunità internazionale a lottare contro questa organizzazione terroristica che perpetra queste azioni selvagge e barbare che non soddisfano né Allah né il suo messaggero", Maometto. L'Imam ha espresso le proprie condoglianze al re Abdallah di Giordania e al popolo giordano per il martirio del pilota.

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