Salvini a Pinzolo: «La Tav e la Valdastico si faranno»

di Nicola Marchesoni

Matteo Salvini parlerà oggi. Alle 21.30. Nella “sua” Pinzolo.
Durante la festa della Lega. Davanti al suo popolo. Gente che verrà da tutto il Trentino. Per sentire quello che, nonostante la roboante caduta del governo, è considerato ancora il “capitano”. Indiscusso.

Ministro, perché l’esecutivo Lega - M5s è andato in crisi?

«Se, come dice il Vangelo “è dai frutti che riconoscerete l’albero”, mi pare sotto gli occhi di tutti come questo accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico in realtà venga da lontano».

Da quando?

Almeno dal voto dei 5 Stelle alla presidente della Commissione Europea in quota Merkel. La signora Ursula Von der Leyen. Una scelta che si era aggiunta alla sequela di no che avevano paralizzato le ultime settimane di governo. Erano evidentemente già d’accordo tra loro per allearsi e fermare la Lega, ma noi, aprendo la crisi a sorpresa, li abbiamo costretti a gettare la maschera davanti a tutti gli italiani.

Ha mai pensato di interrompere prima il governo?

I risultati del primo anno sono sotto gli occhi di tutti: da quota 100 alla legge sulla legittima difesa, dalla miniflat tax alla rottamazione di oltre un milione di cartelle esattoriali che soffocavano la vita di altrettante persone. Senza dimenticare la drastica riduzione degli sbarchi e del vergognoso business dell’accoglienza, potrei riempire tutto il giornale di promesse mantenute e cose fatte, almeno finché i Cinque Stelle hanno condiviso con noi la priorità di far ripartire il Paese.

Un eventuale “matrimonio” giallorosso durerà?

La storia insegna che le coalizioni nate “contro” qualcuno e non “per fare qualcosa” si assemblano in fretta e si disfano altrettanto velocemente. Spero non facciano troppi danni, ma vediamo se riescono a partire: nelle ultime ore la fame di poltrone sta creando problemi e il Pd mi pare sempre più nervoso.

Ripartiranno gli sbarchi?

Ecco appunto. Io spero di no, ma ho già sentito proclamare ai quattro venti che metteranno mano ai due decreti sicurezza con l’intento di smantellarli. Per questo abbiamo subito convocato una grande manifestazione a Roma il 19 ottobre per fermarli prima che sia troppo tardi.

La giunta trentina è stata criticata per aver tagliato gli aiuti internazionali e gli aiuti all’accoglienza.

Faccio presente che nel periodo in cui il sottoscritto è stato ministro dell’Interno e Maurizio Fugatti presidente della Provincia, come anticipato, gli arrivi si sono drasticamente ridotti. E la cosiddetta accoglienza diffusa è stata coraggiosamente smantellata dalla vostra giunta. Con quali risultati? Il numero dei reati commessi in Trentino è calato quasi del nove per cento.

Questione grandi carnivori. Il Trentino vuole la gestione diretta, ha ragione?

Certo. Di animali strani nella Capitale ne ho visti tanti. Topi giganti, gabbiani, cinghiali, ultimamente anche molti, moltissimi gattopardi. Ma orsi mai. Quindi direi di lasciare che a decidere su cosa fare con orsi, lupi e altri predatori sia chi li conosce da vicino da secoli come accade qui in Trentino. Roma si occupi piuttosto dei mostri che sta generando in queste ore.

Valdastico e Tav: come andrà a finire?

Nell’unico modo in cui può e deve concludersi. Si faranno. Con la forza e la volontà della gente e dei territori che aspettano queste infrastrutture per svilupparsi, crescere, collegarsi al mondo. Cinque Stelle e Pd rappresentano l’Italia dei no che fortunatamente tramonterà presto. Questione di tempo.

Quando può lei torna spesso a Pinzolo. Cosa significa per lei il Trentino?

Venivo a Caderzone, in Val Rendena, con i miei nonni, da quando avevo un anno. Boschi, funghi, torrenti, uova fresche delle galline, le cascate del Nardis, i rifugi e le montagne più belle del mondo, le Dolomiti. Gli amici, le partite a pallone, le squadre in ritiro a Pinzolo e le code per gli autografi, la torta di carote e il Mori Vecio. Lo vedo come il posto del mio riposo e, in futuro, come casa mia. Ho detto tutto.

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