La famiglia Rom dal Papa «Non è civiltà: prego per voi»

Ancora tensioni a Roma per la vicenda nomadi, con l’intervento autorevole di Papa Francesco che prima ha ricevuto in Vaticano in un’udienza speciale 500 rom e sinti e successivamente ha incontrato in Vicariato la famiglia al centro del duro scontro a Casal Bruciato. «Prego per voi, vi sono vicino, e quando leggo sul giornale una cosa brutta, vi dico la verità, soffro, questa non è civiltà, l’amore è la civiltà», ha detto in udienza il Papa che poi ha espresso «vicinanza e solidarietà» direttamente alla famiglia e la «più netta condanna di ogni forma di odio e violenza».

Le tensioni hanno riguardato non soltanto la cronaca, con i primi denunciati per le violenze contro l’assegnazione della casa popolare alla famiglia rom, in particolare l’autore delle minacce di stupro alla mamma, ma anche il versante politico: con Virginia Raggi che ha ribadito come «un sindaco deve stare vicino agli ultimi», dopo le polemiche seguite alla sua visita a Casal Bruciato. Da parte sua il vicepremier Luigi di Maio ha spiegato di non essere «irritato con la Raggi; è giusto dare la massima solidarietà a una donna che viene minacciata di stupro da CasaPound o da fascisti». Mentre il premier Giuseppe Conte chiosa sulla vicenda: «La legge va applicata». E il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che annunciato la riapertura della sezione del partito a Casal Bruciato: «bisogna starci 365 giorni all’anno, tornare nei luoghi dove la vita, se non ci sono politica e servizi, può provocare questi istinti».

Ma l’intervento più significativo è stato quello di Papa Francesco: ricevendo per un incontro di preghiera le comunità nomadi nella Sala Regia, quella dedicata alle udienze con i capi di Stato e la diplomazia, Bergoglio ha detto che «è vero, ci sono cittadini di seconda classe, ma i veri cittadini di seconda classe sono quelli che scartano la gente, perchè non sanno abbracciare, sempre con gli aggettivi in bocca, e scartano, vivono scartando, con la scopa in mano buttano fuori gli altri.
Invece la vera strada è quella della fratellanza - ha aggiunto -, con la porta aperta. E tutti dobbiamo collaborare».

Con un richiamo del Pontefice anche ai rom e sinti presenti a «lasciarsi dietro il rancore. Il rancore ammala tutto, ammala la famiglia. Ti porta alla vendetta, ma la vendetta io credo che non l’avete inventata voi. In Italia ci sono organizzazioni che sono maestre di vendetta, voi mi capite bene. Un gruppo di gente che è capace di creare la vendetta, di vivere l’omertà: questo è un gruppo di gente delinquente, non gente che vuole lavorare».
a
«Tutti sono persone. Non possiamo dire sono brutti, sono buoni ... L’aggettivo - ha aggiunto il Papa - è una delle cose che creano distanza tra la mente e il cuore. È questo il problema di oggi. Se voi mi dite che è un problema politico, è un problema sociale, culturale, di lingua, sono cose secondarie: il problema è di distanza tra la mente e il cuore».
Le parole di Papa Francesco sono state commentate dal vicepremier Matteo Salvini: «Mi fa piacere che il papa abbia incontrato i bambini rom e sinti in Vaticano: proprio per tutelarli il mio obiettivo è chiudere tutti i campi, identificando prima chi ci vive, assicurandomi che i bimbi vadano a scuola e che non siano educati al furto o che non siano costretti a vivere in situazioni di degrado, sporcizia, violenza o illegalità».

comments powered by Disqus