Elementari, basta note e sanzioni per la condotta

I bambini delle scuole elementari non dovranno più temere le sanzioni disciplinari, le note sul registro e le espulsioni: un emendamento al ddl che introduce l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole, approvato dalla Camera, abroga gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928 che prevedeva queste punizioni.

"È un segno di civiltà - dice il presidente della Commissione Cultura e Scuola della Camera, Luigi Gallo - stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione".

A favore, ad esempio, i Genitori Democratici: "Togliere un vecchio apparato di sanzioni ai bambini da 6 a 10 anni mi pare una decisione storica, e al tempo stesso realistica" ha dichiarato Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori democratici, fondato quarant’anni fa da Gianni Rodari. Niente più note sul registro o sospensioni. "Erano state previste da un Regio decreto degli anni Venti, quando le elementari erano uno dei punti più elevati dell’istruzione media della popolazione. Era la scuola del libro Cuore, e prevedeva una serie di punizioni. Oggi i tempi sono cambiati."

Contrarie invece le famiglie cattoliche: "Un grosso errore, si va avanti nel togliere strumenti agli insegnanti e riferimenti per bambini e adolescenti. Ma anche un bambino di 6 anni capisce la logica del premio-punizione" afferma Vittorio Lodolo d’Oria, portavoce dell’associazione Famiglie numerose cattoliche, ma anche un medico che da oltre vent’anni si occupa di malattie professionali degli insegnanti. «La mia pagina Facebook si sta riempiendo di docenti furiosi per la decisione di togliere le sanzioni".

Il tutto è conseguenza di un emendamento al ddl che introduce l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole, approvato dalla Camera, abroga gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928 che prevedeva queste punizioni. "Verso gli alunni che manchino ai loro doveri - affermava l'articolo 414 del Regio decreto 1297 - si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell'anno scolastico". La nuova legge, per "rafforzare la collaborazione con le famiglie", estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori.

"Il problema che vive il mondo della scuola rispetto al bullismo o rispetto alla violenza verso il corpo insegnante - prosegue Gallo - va affrontato con altre misure: molti docenti ci dicono che il lavoro fatto a scuola viene perso quando fuori c'è un 'burrone sociale'. Servono misure per le assunzioni di personale nelle politiche sociali e presidi di legalità sul territorio: c'è una società che rema contro rispetto al lavoro prezioso che si fa a scuola. Altrimenti, con misure come quella abrogata, ci illudiamo di avere uno strumento che poi, nella realtà, è inefficace".

La Camera ha approvato il testo che ora passa al Senato.


"Esprimiamo grande soddisfazione per l'approvazione alla Camera della proposta di legge presentata per riportare l'educazione civica sui banchi di scuola. Questo insegnamento sarà obbligatorio e curricolare dalla materna fino alla secondaria di secondo grado per un totale di 33 ore annuali, con tanto di voto in pagella e sarà inoltre materia di colloquio nell'esame di terza media e di maturità. Dunque un passo avanti importante per la responsabilizzazione e la crescita morale dei nostri figli. Confidiamo ora in un rapido esame al Senato per il via-libera definitivo a una legge che rappresenta l'inizio di una piccola-grande rivoluzione culturale per i nostri giovani. Questo insegnamento riguarda anche l’educazione alla legalità che, partendo proprio dai principi costituzionali, li accompagnerà gradualmente ad affrontare temi particolarmente attuali come cyberbullismo, revenge porn e stalking, che sfociano a volte nell'istigazione al suicidio. Ma legalità è anche contrasto alle mafie: é proprio dai banchi di scuola che si deve cominciare a urlare che la mafia ci fa schifo". Così i deputati trentini della Lega Vanessa Cattoi e Diego Binelli, che sono fra i molti firmatari della proposta di legge.
 

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