Violenza e castrazione chimica Nuovo fronte tra Lega e M5s

Ormai ogni occasione è buona per sfidarsi a distanza, marcare le differenze, strizzare l’occhio al proprio elettorato. Il complicato rapporto di governo tra Lega e 5 Stelle si arricchisce così di un nuovo capitolo, o forse sarebbe meglio dire di un nuovo fronte.

Dalle autonomie oggi si passa alla castrazione chimica. Il “casus belli” arriva dai fatti di cronaca di Viterbo, dove due esponenti di Casapound (uno è anche consigliere comunale) sono stati arrestati con una pesantissima accusa di violenza sessuale.

Il vicepremier Matteo Salvini non ha perso tempo per lanciare la nuova parola d’ordine: «Nessuna tolleranza per pedofili e stupratori: la galera non basta, ci vuole anche una cura. Chiamatela castrazione chimica o blocco androgenico, la sostanza è che chiederemo l’immediata discussione alla Camera della nostra proposta di legge, ferma da troppo tempo, per intervenire su questi soggetti. Chiunque essi siano, bianchi o neri, giovani o anziani, vanno puniti e curati».

Immediata la replica del M5s: «Basta con questa storia della castrazione chimica. È una presa in giro alle donne, lo abbiamo già spiegato, e tra l’altro non è nel contratto di governo. Ma ciò che più incuriosisce nelle parole della Lega che anche CasaPound chiedeva e chiede la castrazione chimica e poi guarda il caso, ad aver commesso lo stupro e ad essere arrestato è stato un loro consigliere».

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