Arriva il maltempo, tanta pioggia sulle Alpi

Iniziano i problemi anche in Valsugana: ecco a Canezza il Fersina al congiungimento col rio Rigolor:il ponte è scomparso. 

La Protezione Civile del Trentino ha già diramato l'allerta «arancione», ma occorre essere preparatai, perché dopo le piogge di ieri e oggi, domani cadrà veramente tantissima acqua sulle Alpi. 

Questa mattina i Vigili del Fuoco segnalano alcune chiamate per smottamenti, ma nulla di preoccupante. La situzione più allarmante, ma fortunatamente senza feriti, si è registrata a Dro, dove il Sarca ha invaso la strada al Ponte Romano.

Dopo le piogge intense delle ultime ore in Trentino Alto Adige si registrano una cinquantina di interventi da parte dei vigili del fuoco per smottamenti e piccole frane in varie zone della regione.    Per una frana la strada statale Alemagna è stata chiusa a Carbonin con deviazioni via Misurina e passo Tre Croci. Per allagamento, invece, è stata chiusa la strada provinciale a passo Manghen. Interventi anche a Magrè e Roverè della Luna per caduta sassi su diverse stradine. In Val di Fleres la protezione civile è sul posto per controllare una frana che si è abbattuta vicino a delle case.


SMOTTAMENTI A TERRAGNOLO 

Problemi anche nel comune di Terragnolo, sulla strada provinciale 138. Frane e allagamenti hanno bloccato le auto e interrotto il transito: sul posti i vigili del fuoco.


IL COMUNICATO DELLA PROVINCIA 

Maltempo: per la giornata di oggi si prevede una pausa grazie ad una temporanea attenuazione dei fenomeni che però, dicono sempre le previsioni di Meteo Trentino, dovrebbero tornare ad intensificarsi dalla mattina di domani. Il punto sull’evoluzione della perturbazione e sui suoi effetti è stato fatto questa mattina dalla Sala Operativa della Protezione Civile, coordinata dall’ingegner Stefano De Vigili, presso la caserma dei Vigili del Fuoco permanenti di Trento. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 16.00, la Sala Operativa riaprirà per essere presidiata h24 fino al temine dell’importante fenomeno meteorologico in atto, previsto per la giornata di martedì 30 ottobre. La Protezione Civile ha emesso un' "Allerta Elevata (Rossa)", in previsione di una nuova ondata di precipitazioni intense.   

Dall’inizio della perturbazione sono cadute, come preannunciato, importanti quantità di pioggia, con livelli che vanno dai 70-90 millimetri nella valle dell’Adige ai 200 nel basso Primiero e ai 255 nella zona di Tremalzo. Le nevicate si sono attestate sopra i 2300 metri, una spolverata è arrivata anche al passo del Tonale. Si sono ingrossati praticamente tutti i corsi d’acqua del Trentino e in diverse zone la quantità di acqua ha fatto superare le prime soglie cosiddette “di allarme”. Si sono verificati anche alcuni limitati smottamenti e cadute di alberi. Questi fenomeni sono costantemente e attentamente monitorati dal personale provinciale. 

Per quanto riguarda la rete viaria

  • È stata chiusa la SP 34 del Lisano e Sesena, per caduta massi tra bivio per Val D’Agone e località Rio Bianco di Stenico. Sono alternative la SS 237 del Caffaro e SS 421 dei laghi di Molveno e Tenno. 
  • È stata chiusa anche la SP 79 del Passo del Broccon al km 22,500 lato Vanoi, per schianto di alberi. 
  • È stata chiusa inoltre la SP 31 del Passo Manghen al km 15,250 per esondazione del rio Ziolera, sul lato Valsugana. 
  • È stata chiusa la SP 90 Destra Adige a nord dell’abitato di Roverè della Luna per caduta sassi lungo la SP 14 in provincia di Bolzano. 
  • Un restringimento con transito a senso unico alternato si segnala sulla SS 42 del Passo del Tonale e della Mendola, al km 151,000 circa (a due chilometri dal passo circa), per una grossa radice scalzata sopra un muro di sostegno. 
  • Un restringimento con transito a senso unico alternato anche sulla SS 50 del Passo Rolle al km 106 (località Lago di Forte Buso) per riversamento acqua sulla carreggiata. 
  • Restringimento con transito a senso unico alternato inoltre sulla SP 48 del Monte Velo al km 7,700 per smottamento di un blocco roccioso a lato carreggiata, a metà percorso tra Bolognano e Passo Santa Barbara. 

Dopo l’attenuazione delle precipitazioni di oggi si prevede un’intensificazione, soprattutto ma non esclusivamente dalla zona est del Trentino, dalla mattinata di domani fino a tutto il pomeriggio, ancora con quantitativi di acqua importanti. Lo zero termico dovrebbe abbassarsi dai 2800 ai 1800 metri. Come detto la situazione è seguita da tutte le componenti della Protezione Civile del Trentino che sono già attivate e pronte a fronteggiare eventuali emergenze. Nel corso della giornata la Sala Operativa deciderà quali eventuali interventi preventivi dovranno essere adottati per scongiurare possibili situazioni di pericolo.


 

La fase di forte maltempo, con nubifragi e venti anche a 100 chilometri orari lunedì raggiungerà il suo apice. Al Nord e nelle regioni tirreniche le piogge potranno generare situazioni critiche. La Protezione Civile ha emesso un’allerta rossa per rischio idrogeologico sui bacini del Piave in Veneto e su buona parte del Friuli. Nel Bellunese, per precauzione, scuole chiuse lunedì.

Lunedì si raggiungerà l’apice con precipitazioni che potranno generare situazioni critiche al Centro Nord e venti di Scirocco al Centro Sud che raggiungeranno anche i 100 chilometri orari.
«Entro la fine di martedì - spiega il Centro Epson Meteo - sono previsti accumuli di pioggia fino a 300-400 litri su metro quadrato soprattutto su zone alpine e prealpine centro-orientali, zone pedemontane, Liguria e Friuli». E sopra i 1800 metri sarà neve, anche in grandi quantità.

A partire da martedì l’ondata di maltempo si attenuerà, ma l’ingresso di aria più fredda da ovest favorirà un «sensibile calo delle temperature tra martedì e mercoledì».

Allerta arancione, invece, su buona parte di Lombardia e Liguria, sui settori appenninici occidentali di Emilia-Romagna, su Trentino Alto Adige e parte del Veneto; su Lazio, Umbria, e parte di Abruzzo, Molise, Campania e Calabria e su tutta la Sicilia. La Prefettura di Belluno ha disposto per lunedì la chiusura di tutte le scuole, a preoccupare è soprattutto il fatto che le forti precipitazioni inneschino delle frane, come accaduto in passato.

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