Il governo: l'obbligo vaccinale non è intaccato

«L’obbligo vaccinale non è intaccato».

Lo sottolinea il sottosegretario alla Salute Armando Bartolozzi nel corso dell’esame degli emendamenti al milleproroghe in commissione alla Camera spiegando l’emendamento sulla proroga dell’autocertificazione presentato questa mattina dai relatori, necessario per fare «chiarezza».

Il governo ha anche detto che su questo tema vi è stata «un’informazione distorta» e che questa sia la principale causa di «caos».


LA SCHEDA

Una autocertificazione in cui si dichiara l’avvenuta vaccinazione dei propri figli. È questa la documentazione che - in base al nuovo emendamento presentato oggi al Milleproroghe - i genitori saranno tenuti a presentare alle scuole, in attesa di fornire la certificazione ufficiale.

I CERTIFICATI: per l’anno scolastico che sta per cominciare, 2018-19, è prorogata la validità dell’autocertificazione da parte delle famiglie. È quanto prevede il nuovo emendamento dei relatori sui vaccini al milleproroghe. L’autocertificazione potrà avere ad oggetto anche la prenotazione della vaccinazione presso il centro di riferimento. Resta tuttavia una situazione di confusione, come ribadiscono i presidi i quali sottolineano di essere da parte loro tenuti a rispettare il decreto Lorenzin: ovvero, se non si è in regola non si entra nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. Dunque, rilevano, le autocertificazioni, che «in questo momento non varrebbero, a voler chiudere un occhio devono essere strettamente temporanee e rimpiazzate di corsa con gli originali».

LE SCADENZE: l’autocertificazione sarà valida fino al 10 marzo 2019. Entro quella data le famiglie dovranno infatti presentare «la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie». Dopo il 10 marzo dunque, se sarà ancora in vigore l’attuale legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale per la frequenza scolastica, le famiglie saranno tenute a presentare le certificazioni ufficiali. La mancata presentazione dei certificati ufficiali, in base alla normativa, comporta il divieto di frequenza di materne e nidi per i bambini (da 0 a 6 anni) non in regola. I ragazzi da 6 a 16 anni possono invece accedere comunque a scuola ma in entrambi i casi, se i genitori rifiutano ripetutamente di far vaccinare i figli incorrono in sanzioni pecuniarie fino a 500 euro.

I VACCINI DA FARE: in base alla legge Lorenzin sono dieci. Si tratta di anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.

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