Aprilia, spari dalla finestra contro un migrante

Gli spari dalla finestra di un'abitazione e un piccolo proiettile di piombo che centra a un piede un immigrato mentre passeggia in strada. Momenti di paura ieri mattina nel centro storico di Aprilia, cittadina vicino Latina finita sotto i riflettori nelle scorse settimane per la «caccia al ladro» in cui è morto un marocchino di 43 anni.
Erano da poco passate le 12 quando un cittadino camerunense di 50 anni, con regolare permesso di soggiorno che da tempo vive ad Aprilia e lavora saltuariamente, camminava in strada. Mentre faceva una passeggiata nel giorno di Ferragosto ha sentito gli spari e un forte dolore a un piede. Così si è rifugiato in un bar e ha chiesto aiuto. Poco dopo è stato dato l'allarme ai carabinieri di Aprilia che hanno in breve tempo individuato i responsabili.
Si tratta di tre ragazzi, un 19enne e due minorenni di 16 e 17 anni, che sono stati denunciati per lesioni aggravate. All'arrivo dei militari la vittima ha indicato la zona dalla quale secondo lui poteva essere partito il colpo del fucile ad aria compressa (nella foto) . Gli investigatori hanno effettuato diverse perquisizioni e individuato la casa dove si trovavano i tre giovanissimi amici. I ragazzi hanno ammesso che il proiettile proveniva da lì.
«Stavamo provando alla finestra il fucile quando sono partiti alcuni colpi» avrebbero detto i giovani che in quel momento erano da soli in casa. Due o tre i proiettili esplosi dall'arma di libera vendita. Fortunatamente il 50enne è rimasto lievemente ferito e giudicato guaribile in 5 giorni. Grande lo sconcerto tra le persone che hanno assistito all'accaduto. Rimane da chiarire se abbiamo volutamente puntato quell'uomo o se si sia trattato di una bravata finita male.
L'episodio di ieri si è verificato a qualche settimana di distanza dalla morte di un marocchino di 43 anni inseguito e affrontato da alcuni abitanti della stessa cittadina. Creduto un ladro - e nella sua auto vennero effettivamente trovati degli arnesi da scasso - è stato inseguito da tre cittadini del posto. La vettura su cui viaggiava con un complice, sbandando, è finita contro un muretto. Il conducente è riuscito a fuggire mentre lui no. È uscito dalla macchina barcollando, già ferito, ma è stato aggredito da due dei suoi inseguitori che lo hanno colpito con calci e pugni. È morto poco dopo, inutili i soccorsi. Per la vicenda, avvenuta a fine luglio, due uomini sono stati denunciati a piede libero dai carabinieri con l'accusa di omicidio preterintenzionale.
Sul fronte delle aggressioni agli stranieri, dunque, in Italia è allarme rosso. Nel corso del 2018 si sono verificati una serie di episodi di violenza o semplice intolleranza nei confronti di migranti. Solo negli ultimi due mesi - e dunque escludendo il raid razzista con cui Traini voleva vendicare l'omicidio di Pamela Mastropietro e quello del giovane malese ucciso a Vibo Valentia il 2 giugno mentre prelevava del materiale da una fabbrica abbandonata, i casi più gravi sono stati 14, con due morti e dodici feriti.

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