Marmolada, il deputato Bond interroga: «Tutele per regioni a statuto ordinario»

Il deputato di FI Dario Bond ha presentato un’interrogazione parlamentare per sapere «quale provvedimento intenda adottare il Governo al fine di tutelare gli interessi della Regione Veneto e, più in generale, delle Regioni a Statuto ordinario, che appaiono regolarmente meno tutelate delle Regioni a Statuto speciale». E come «possa essere ritenuto ammissibile che un mero atto amministrativo dell’ Agenzia del Territorio prevarichi su una procedura legale, ancora in corso, tra la Regione Veneto e la Provincia autonoma di Trento».

Bond ha preso spunto dal provvedimento in favore del Trentino del confine della Marmolada (3.343 metri). Secondo l’Agenzia del territorio vale quanto stabilito dal decreto del presidente della Repubblica del 1982, e ribadito anche dal Consiglio di Stato nel 1998, con una sentenza che fissava il confine sulla linea della cresta che da Punta Rocca scende verso il Passo Fedaia, coincidente con la linea di displuvio del monte. La decisione, spiega Bond, sconfessa l’accordo del 2002 tra gli allora presidenti della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, e della Regione Veneto, Giancarlo Galan, che, con la cartografia allegata, modificava nei fatti i confini a favore del Veneto.

Bond ritiene che è «inopportuna una decisione, che ha per ora solo un valore catastale e non amministrativo, adottata mentre è ancora aperto il contenzioso davanti al Consiglio di Stato tra Veneto e Trentino sulla lunga e controversa vicenda dei confini sulla Marmolada» «Il Governo del Veneto intende porre in essere tutte le azioni necessarie da intraprendere a livello legale, giudiziario e amministrativo per tutelare non solo gli interessi del Veneto, ma soprattutto il preminente interesse della Marmolada, del simbolo stesso delle Dolomiti». «È inaccettabile che una questione come quella dei confini della Marmolada, questione storica e culturale oltre che territoriale, avvenga come atto unilaterale, senza confronto e possibilità di verifica, del quale alcuni dei diretti interessati, come il Comune di Rocca Pietore o la Regione Veneto, non sono nemmeno avvisati, o sono liquidati con poche righe».

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