Cottarelli si ferma: «Possibile un governo politico» Torna l'ipotesi Lega-M5S

Nuovi sviluppi sul fronte della crisi politica. Secondo ambienti vicini a Cottarelli, durante l’attività del Presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo Governo sarebbero emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, avrebbe indotto Cottarelli - d’intesa con il Presidente della Repubblica - ad attendere gli eventuali sviluppi.

A quanto si apprende da fonti leghiste, la posizione delle ultime ore del partito di Matteo Salvini sulla crisi di governo, è quella di non ostacolare soluzioni rapide per affrontare le emergenze ma «ridare comunque la parola agli italiani il prima possibile».

La Commissione Ue ha «piena fiducia nel processo costituzionale che si sta svolgendo in Italia e nel presidente della Repubblica», ha detto un portavoce della Commissione rispondendo a diverse domande sull’Italia. «Non sta alla Commissione intervenire nei dibattiti politici e entrare in un processo che si svolge in Italia», ha aggiunto, precisando però che «il ruolo dell’Italia nell’Ue è importante, è un grande Paese e quello che succede è altrettanto importante perciò Juncker ha ribadito la sua fiducia».

Questa mattina il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli si era recato al Quirinale per un incontro informale con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, poi è rientrato a palazzo Montecitorio. Cottarelli è adesso al lavoro nella Sala Busti di Montecitorio.

Intanto Matteo Salvini tuona «Mattarella ci dia il voto» da Pisa, dove è in campagna elettorale per le amministrative. Al voto, dunque. Ma alleati con chi e quando? «Prima possibile ma non a fine luglio perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali», mette in chiaro il leader della Lega. Quanto alle alleanze, le parole di Salvini sembrano escludere che la soluzione della crisi passi ora da un governo M5s-Lega. Per il dopo il segretario del Carroccio mette in chiaro: «Andremo al voto con chi sostiene il nostro programma perché l’Italia non può essere il paese che continua solo a dire signorsì all’Europa».

Luigi Di Maio, arriva di buon mattino a Montecitorio, dove lo raggiungono le sferzanti parole che Salvini gli riserva: «Di Maio riapre? Non siamo al mercato, al voto subito...». «Mattarella ci dica come uscire dallo stallo: abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze e ministeri. Ci hanno sempre detto no», ributta la palla sul Colle il leader leghista. «All’ipotesi di un governo giallo-verde ci abbiamo lavorato per un mese inutilmente ma io ho una dignità politica e soprattutto l’Italia non è schiava di nessuno: i tedeschi si facciano gli affari dei tedeschi e i francesi quelli dei francesi ma agli italiani ci pensiamo noi», chiosa.

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