Spelacchio, Raggi chiede i danni Ma l'albero impazza su YouTube

Il Campidoglio ha avviato un’indagine interna su Spelacchio, al termine della quale chiederà i danni - si vedrà a chi - per l’albero di Natale di piazza Venezia morto troppo presto e con i rami sempre più spogli.

Dopo giorni di polemiche, sfottò e dibattiti di esperti anche sui social network, Virginia Raggi ha preso in mano il caso dell’albero che secondo alcuni danneggia l’immagine di Roma. «Abbiamo avviato un’indagine interna per capire esattamente di chi sia la responsabilità - così la sindaca -. Quando abbiamo scelto l’albero era molto bello e folto. Sicuramente c’è stato qualche problema tra il taglio e il trasporto». Un mistero ancora fitto.

L’avvocatessa M5S ha cercato però anche di sdrammatizzare.
«Prendiamola con un sorriso, a Spelacchio si sono affezionati tutti e poi ci sono problemi ben più gravi», ha aggiunto inaugurando il presepe di piazza di Spagna, un altro classico delle feste natalizie nella capitale. Il caso Spelacchio - per le opposizioni simbolo dell’incapacità di governo M5S - finirà quindi con una richiesta di danni per l’abete arrivato dalla Val di Fiemme e subito avvizzito in un tripudio di luci.

L’albero di Natale più famoso d’Italia, finito anche sui siti dei principali mezzi di informazione stranieri, non sarà però sostituito o rimosso (la Provincia di Trento ne aveva proposto un altro). «Rimarrà lì. È illuminato, addobbato e assolutamente suggestivo. Io vi invito ad andarlo a vedere di sera quando è illuminato perchè quello è il suo senso», ha detto l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari, che ieri ha pubblicato un post per lanciare l’hashtag #IoStoConSpelacchio. E dire in sostanza «c’è di molto peggio».

La pensa in fondo così anche il segretario Pd ed ex premier Matteo Renzi, che dice: «Quando penso che questa città, Roma, ha buttato via l’occasione delle Olimpiadi e due miliardi di dollari pronti per le periferie di Roma sono stati immediatamente dirottati su Parigi e Los Angeles, mi prende male. Eravamo in testa. Quando hai un’occasione e la butti via è peggio di Spelacchio...».

Da un ex sindaco al «sindaco della Regione», così come si definisce il candidato a governatore del Lazio Sergio Pirozzi, primo cittadino di Amatrice: «Prima di fare Spelacchio bisognava capire cosa si poteva fare al posto di Spelacchio - dice -. Una bella sponsorizzazione sarebbe stata gratis, si potevano risolvere altri problemi con quei 50 mila euro. Si poteva trovare un albero donato da un’azienda».

Intanto, sul web, Spelacchio continua a tenere banco. Anche in video:

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