Il Radicale Cappato indagato per la morte di Dj Fabo

Il reato contestato è di aiuto al suicidio a seguito della sua autodenuncia

Marco Cappato è indagato per aiuto al suicidio in relazione alla morte di Dj Fabo e a seguito dell’autodenuncia di ieri davanti ai carabinieri. Il pm di Milano Tiziana Siciliano, da quanto si è saputo, ha intenzione di interrogarlo alla presenza di un legale.

«Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni». È quanto stabilisce l’articolo 580 del codice penale italiano, con pene che potrebbero essere scontate da Marco Cappato, il politico Radicale e tesoriere dell’associazione «Luca Coscioni» che ha deciso di accompagnare Fabiano Antoniani (Fabo) in Svizzera, per porre fine a una vita che non era più tale da quanto, nel giugno 2014, era rimasto cieco e paralizzato dopo un incidente stradale.

«Pare che io sia indagato. Sono pronto a rispondere di quello che ho fatto e che intendo continuare a fare» scrive Cappato in un tweet.

«A nome di Sinistra Italiana voglio esprimere la nostra solidarietà a Marco Cappato per l’inchiesta a suo carico aperta a Milano. Di fronte alla notizia dell’apertura delle indagini contro di lui è incredibile che in questo Paese invece di affrontare in maniera serena la discussione per garantire dignità a chi decide, anche in una forma così estrema, di autodeterminare la propria vita oggi il problema è chi ha accompagnato Dj Fabo in Svizzera.

Anche per rispondere ai pm che indagano su Cappato è necessario che il Parlamento si svegli e approvi una legge moderna, capace di incontrare i bisogni delle persone, una legge che tuteli la dignità di tutti. Grande rispetto per la scelta di Marco Cappato». Lo afferma Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana.

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