Centro Italia nella morsa della neve Partiti gli aiuti da Trento e da Bolzano

Il centro Italia morsa del gelo e della neve chiede aiuto: sono partite ieri sera anche le prime colonne mobili, dotate di mezzi antineve, della Provincia autonoma di Trento, della Regione Lombardia e della Provincia autonoma di Bolzano.

Altri mezzi si dirigeranno verso Abruzzo, Marche, Molise e dintorni nel corso della mattinata: particolarmente in difficoltà le aree colpite dal terremoto. Paesi e città con un metro di neve, centinaia di migliaia di cittadini al buio, strade bloccate, venti fino a 150 km orari: questa la situazione con la quale dcevono fare i conti le comunità locali. La quantità di neve caduta richiede mezzi aggiuntivi per lo sgombero, le dotazioni degli enti locali sono insufficienti. È stato mobilitato anche l'esercito.

Da Trento è partito ieri sera, dal cantiere del servizio gestione strade, un automezzo fresa neve, con il supporto dei vigili del fuoco del corpo permanente di Trento, verso la provincia di Teramo.
Questa mattina, con il supporto del servizio prevenzione rischi, partirà un secondo automezzo fresa neve del servizio gestione strade.

Secondo le previsioni meteo, le nevicate potrebbero proseguire fino a domani, giovedì.

«Il Dipartimento Protezione civile della Provincia autonoma, che coordina le Regioni italiane in materia di protezione civile, è in costante contatto con il Dipartimento nazionale, la Di.Coma.C. (Direzione Comando e controllo) di Rieti e le Regioni coinvolte dall'evento. Il coordinatore tecnico della Commissione speciale Protezione civile, Stefano De Vigili, d'intesa con il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e gli assessori Tiziano Mellarini e Mauro Gilmozzi, ha proceduto all'attivazione delle colonne mobili, dotate di mezzi antineve, della Provincia autonoma di Trento, della Regione Lombardia e della Provincia autonoma di Bolzano», si legge in un comunicato stampa.

«Tutte le regioni centrali sono interessate da una perturbazione importante, che sta creando problemi e che purtroppo insisterà anche nelle prossime ore - avverte il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio - le nevicate dureranno ancora un paio di giorni, almeno fino a giovedì, e dunque dobbiamo attrezzarci».

Fin dalla nottata la neve è caduta abbondantemente sull'Abruzzo, sulle zone appenniniche di Marche - dove decine di comuni hanno deciso la chiusura delle scuole - e Umbria, sul Lazio orientale, sulle colline fiorentine, sull'Appennino tosco-emiliano e sulle zone interne della Sardegna.

Nevicate che hanno provocato problemi alla circolazione sia stradale che autostradale in Umbria, Abruzzo e Marche. In queste ultime due regioni e in alcune zone del Molise e della Puglia è stato anche disposto per diverse ore il divieto di circolazione per i mezzi pesanti sopra le 7,5 tonnellate. La situazione più critica è però quella dell'Abruzzo: la Regione ha avviato le procedure per la richiesta dello stato d'emergenza e il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha annunciato l'arrivo dell'Esercito per liberare le strade dai cumuli di neve, alti fino a due metri.

Quasi un quarto della popolazione, circa 200 mila persone, è senza luce a causa dei problemi che hanno riguardato sia la rete gestita da Enel sia quella dell'alta tensione, che invece è di competenza di Terna. I guasti su quest'ultima sono stati risolti in serata, dicono i tecnici, ma migliaia di cittadini sono ancora al buio. Secondo Enel sono state ripristinate le utenze relative ad almeno 100 mila clienti.

La provincia di Teramo è quella più colpita, con oltre 90 mila utenze in tilt e altri cinquemila cittadini hanno problemi di carenza idrica: «Siamo oltre le nostre possibilità», ha sottolineato il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, mentre il sindaco ha disposto la chiusura di scuole e uffici pubblici.

Disagi importanti anche ad Atri, dove per l'emergenza idrica è a rischio anche l'ospedale, e a Chieti, con il sindaco che ha deciso che le scuole resteranno chiuse anche oggi e domani.

Situazione difficile anche nelle zone terremotate, soprattutto al confine tra Marche e Lazio e nella zona di Norcia. In alcune frazioni è caduto un metro di neve e la protezione civile delle Marche ha chiesto l'intervento dei militari per far fronte all'emergenza nei comuni di Pievetorina, Visso, Bolognola, Ussita.

Ad Amatrice non vengono segnalati problemi particolari per la viabilità ma il sindaco Sergio Pirozzi, per evitare rischi in vista delle nevicate annunciate per domani, ha disposto la chiusura delle scuole.

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