Maltempo al mare Grossi guai a Jesolo

Confturismo Veneto rilancia la proposta di barriere sommerse

C’erano una volta Jesolo e Cavallino con il loro faro. E poi le tante cittadine di mare, ad un passo da Venezia. C’era una volta il mare più vicino con il sole. Sereno, poco nuvoloso, annuvolamenti, possibili piogge e quindi domani schiarite: è il meteo sulle spiagge venete per questo fine settimana. Una lettura del cielo, fornita dall’Arpa Veneto, che conferma un giugno quantomai instabile a pochi giorni dall’ingresso ufficiale dell’estate.

A pesare anche le esondazioni, l’erosione delle spiagge e danni alle strutture del maltempo dei giorni scorsi e puntuale si riaccende la polemica sulle previsioni che, a dire degli operatori turistici e amministratori locali, a lunga gittata spesso sbagliano ipotesi. È il caso del sindaco di Jesolo Valerio Zoggia. «Le uniche previsioni attendibili arrivano al massimo a tre giorni. Inutile - dice Zoggia - avventurarsi in supposizioni che creano polemiche e vanno a danno dell’economia dei nostri operatori. Oggi a Jesolo abbiamo fatto il pienone, avremo giorni ancora con qualche nuvola ma ritengo che per tutti si stia mettendo al meglio. Il Comune - ricorda - sta predisponendo un progetto per elaborare previsioni in proprio con l’ausilio dell’aeronautica militare ma in ogni caso non ci sbilanceremo con pronosticì superiori ai tre giorni».

Dopo la mareggiata, intanto, sono al lavoro i tecnici del Genio Civile di Venezia e della Protezione Civile regionale per delineare il quadro della situazione in previsione degli interventi da attuare con urgenza. La Regione ha chiesto ai sindaci dei comuni interessati a fornire quanto prima possibile la quantificazione dei danni per avviare in maniera coordinata le attività di ripristino delle spiagge, mettendo a disposizione per le situazioni emergenziali individuate anche la riserva di 10 mila metri cubi di sabbia disponibile alla foce del Piave.

Intanto, per risolvere i problemi immediati tutti gli operatori si sono mossi all’unisono. Ma per Confturismo Veneto bisogna uscire dalle continue «soluzioni tampone» e rilancia la proposta di barriere sommerse, utili anche al ripopolamento ittico del mare Adriatico.

«Questa soluzione - spiega Michielli - prevede che sia coinvolto lo Stato centrale, che incassa i canoni demaniali senza contribuire per nulla al ripascimento delle nostre spiagge. Prevede inoltre contributi della Cee per un grande esperimento pilota ecologico all’avanguardia in Europa».

Michielli si chiede perché non sperimentare una soluzione alternativa «che potrebbe risolvere una volta per tutte il problema? Non si possono continuare a spendere milioni di euro più volte all’anno. Per i ripascimenti la Regione Veneto ha finora letteralmente buttato a mare decine di milioni di euro, è ora di pensare ad un investimento duraturo per una soluzione definitiva».

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