La mafia arriva a Latina «Presenza strisciante»

Dopo Mafia Capitale, la vicina Latina si fa sentire. La provincia di Latina vede la compresenza di vari tipi di organizzazioni criminali, mafiose e autoctone. A dare il quadro è stato il prefetto di Latina, Pierluigi Faloni, convocato oggi in audizione in Commissione parlamentare Antimafia. Faloni ha parlato di una «strisciante infiltrazione, una mimetizzazione nel contesto economico e sociale» della criminalità nel territorio pontino, dal momento che le mafie «non hanno interesse ad un controllo ma ad una coesistenza con le altre realtà presenti e a confondersi nella società».

In particolare, l’interesse della criminalità sarebbe per i settori delle costruzioni, per il commercio all’ingrosso e al dettaglio, per la vendita di autovetture e per il settore delle pompe funebri. Il prefetto ha ricordato che nel territorio del sud pontino fin dagli anni 60-70, sono presenti pregiudicati campani e calabresi e quel territorio si è prestato alla presenza di sodalizi anche per motivi geografici (la vicinanza a Roma ma anche alla Campania), per l’esistenza di numerose attività commerciali, per l’assenza di una aggressiva criminalità locale.

«Le organizzazioni criminali - ha concluso il prefetto - non hanno posto in essere comportamenti violenti ma sono interessate a intessere relazioni, a confondersi e mimetizzarsi con le altre realtà presenti». I dati sulla criminalità dicono che questa nel 2015 ha visto una flessione di oltre il 9% dei reati mentre gli omicidi sono stati 4, nessuno dei quali riconducibile alla criminalità (tra questi spicca il caso dell’avvocato Mario Piccolino, ucciso a Formia nel maggio 2015).

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